Bufera su Tavecchio, richiamo Fifa e Ue,
ma lui va avanti: «Ho appoggio Leghe»

Bufera su Tavecchio, richiamo Fifa e Ue, ma lui va avanti: «Ho appoggio Leghe»
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Lunedì 28 Luglio 2014, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 17:13

Tavecchio nell'occhio del ciclone ma non fa passi indietro. «Ho l'appoggio delle Leghe, vado avanti con la mia candidatura alla presidenza della Federcalcio». Queste le sue parole dopo la bufera che non accenna a placarsi dopo le sue dichiarazioni sugli extracomunitari e le banane.

Tavecchio, che è arrivato alla presentazione dei calendari della Serie A 2014/2015 assieme a Claudio Lotito, presidente della Lazio e sostenitore della sua candidatura, ha poi aggiunto: «Mi sono ritrovato più importante di Sua Santità, della guerra in Palestina e del Tour de France e non ero abituato a tutto questo. Ho fatto un'uscita infelice, ho sbagliato e ho chiesto scusa dieci volte. Poche persone hanno fatto quello che ho fatto io per il terzo mondo. Sono stato in Africa a fare squadre e campi di calcio. Diecimila persone extracomunitarie giocano nel campionato dilettantistico, questo è un fatto».

Sulla questione intanto sono scese in campo in prima linea la Fifa, che ha chiesto alla Figc di indagare sulla gaffe del candidato, e l'Unione Europea, che ha appoggiato la reazione.

La Federazione internazionale ha chiesto alla Figc di indagare sulle dichiarazioni del candidato alla presidenza della Figc dopo lo scivolone sui giocatori stranieri che arrivano in Italia. La Fifa ha chiesto di «prendere le opportune iniziative per indagare e

decidere» sui «presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana».

«I resoconti dei media in relazione a presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana hanno allertato la Task Force della Fifa contro il razzismo e la discriminazione e il suo presidente Jeffrey Webb - si legge nella nota pubblicata sul sito della Fifa - per questo motivo la Fifa ha scritto una lettera alla Federcalcio chiedendo di indagare e decidere sulla questione» e poi di «riferire» alla stessa Fifa, sottolineando che «i dirigenti della comunità calcistica sono tenuti ad agire come modelli di riferimento nella lotta contro il razzismo».

E l'Unione europea applaude: «Bene» l'indagine Fifa secondo il portavoce della commissaria Ue allo Sport. Abbot precisa che Bruxelles «rispetta l'autonomia delle federazioni ma riconosce che il calcio ha una responsabilità particolare nel combattere il razzismo».

«La Fifa ha chiesto informazioni e chiarimenti sulle dichiarazioni di Tavecchio, chiedendo un riscontro da parte della Figc entro il 31 luglio. Noi risponderemo entro quella data e nella lettera allegheremo le dichiarazioni e le comunicazioni che Tavecchio farà. Non si tratta di un'inchiesta, è un problema che hanno visto tutti in tempo reale. Si tratta di una valutazione su una cosa nota a tutti. Non c'è nulla da scoprire», ha però sottolineato il presidente dimissionario della Figc, Giancarlo Abete.

La difesa a Tavecchio arriva dall'amministratore delegato del Milan, Galliani, e da Maurizio Zamparini, presidente del Palermo.

«Confermiamo assolutamente l'appoggio a Carlo Tavecchio per la candidatura alla presidenza della Figc. È dipinto come razzista per quella che è stata una battuta certamente infelice, ma noi conosciamo quanto di bene ha fatto». le parole di Adriano Galliani.

«L'attacco a Carlo Tavecchio per una frase stupida è demagogia pura, una strumentalizzazione all'italiana - tuona Zamparini - Ma quale razzista? Io lo conosco da trent'anni e non lo è affatto. È schifoso come le persone vengano lapidate per niente». Il n.1 del club rosanero si dice «indignato» e sottolinea che «sicuramente continuerò a sostenere Tavecchio» nella corsa alla presidenza della Federazione. E, per, inciso, «la Fifa è un organismo che andrebbe sciolto. Bisognerebbe indagare sulla Fifa, altro

che Tavecchio...», secondo il presidente del Palermo.

Ma altri presidenti delle società di serie A, che prima in blocco, con l'eccezione di Roma e Juventus («una battuta infelice, che ha dato spazio a una spaccatura del fronte» il commento dell'ad bianconero, Marotta), avevano sostenuto la candidatura di Tavecchio, ora non sono più dello stesso avviso: ieri in serata la Fiorentina ha ritirato il proprio appoggio e oggi ha detto la sua anche il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che ha proposto ai presidenti della Lega di Serie A di riunirsi per rivalutare la questione: «Così non si può continuare. La Lega di Serie A non può far finta di nulla. I presidenti devono rivedersi al più presto e rivalutare la posizione. Rischiamo il commissariamento della Figc».

Gli fa eco il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi, cui le dichiarazioni di Tavecchio hanno provocato «profonda amarezza e grande fastidio». «Sono dell'idea che, dopo aver condiviso la sua candidatura perchè abbracciava le modifiche di rinnovamento, elaborate soprattutto dai Presidenti Lotito della Lazio e Agnelli della Juventus sul futuro del calcio italiano, da oggi tutti i Presidenti della Lega di Serie A dovrebbero sentirsi liberi di votare per la presidenza federale in assoluta autonomia - ha aggiunto Lugaresi - seguendo solo le proprie convinzioni e la propria coscienza. Ho sentito Tavecchio chiedere scusa tante volte e questo chiarisce la sua posizione, ma dobbiamo riflettere perché chi ha una carica importante deve stare più attento. Decideremo cosa fare nei prossimi giorni».

Il presidente del Sassuolo Carlo Rossi ha invece spezzato una lancia a favore del candidato presidente, «non ci è piaciuta questa dichiarazione, che reputo grave, ma Tavecchio l'ha prontamente rettificata».

«Come Serie A abbiamo designato un candidato e il candidato resta quello. È giusto sostenerlo fino alla fine, non può essere una scivolata a cambiare le cose. Non è giusto fare i voltagabbana». Così Enrico Preziosi, presidente del Genoa.

Tra le voci contro Tavecchio anche quella del giocatore della Sampdoria Stefano Okaka, perugino di nascita, genitori nigeriani, nel curriculum tra le altre anche la maglia dell'Under 21, secondo il quale «Tutto il popolo dovrebbe aver già convinto Tavecchio a fare un passo indietro».

Per quanto riguarda l'Empoli, il presidente Fabrizio Corsi ha liquidato la questione con «Una frase infelice».

«Penso che in generale sia necessario stare attenti alle parole, ma nella vita delle persone gli atti contano di più e Tavecchio ha sempre dimostrato grande impegno per l'integrazione e la solidarietà» ha detto Maurizio Beretta, presidente della Lega A.

Non si sente offeso invece Joseph Minala, giocatore camerunense. «Francamente non ho alcun motivo di sentirmi offeso dalle parole di Tavecchio - ha spiegato Minala - Io so cosa significa venire dall'Africa con la speranza di diventare un grande calciatore. So cosa significa essere abbandonato a una stazione da un procuratore senza scrupoli con tante false promesse. Quando per mia fortuna mi trasferirono poi alla Città dei Ragazzi, fu proprio Tavecchio ad inserirmi nel circuito calcistico dandomi modo di testare le mie capacità con i dilettanti».

Dopo le varie dichiarazioni di esponenti del Pd, nel dibattito si è affacciato anche il premier Matteo Renzi, che ha definito «inqualificabile» lo scivolone di Tavecchio: «un clamoroso autogol», secondo il presidente del Consiglio, che ha comunque ribadito di «rispettare l'autonomia della Federcalcio».

Sul tema, con un post sul suo profilo facebook, anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Adesso l'italica ipocrisia se la prende con l'infelice frase sui 'mangiabanane' dell'aspirante presidente della Figc, ma se ne frega dei milioni di italiani senza lavoro per colpa di una massa di schiavi, stranieri, disposta a fare tutto, a qualsiasi prezzo. Ho nostalgia dei 3 stranieri, non di più, sui campi di calcio».

Su change.org, piattaforma di attivismo online, è stata lanciata la petizione per chiedere alle Leghe di Serie A e B e ai presidenti dei club che hanno sostenuto la candidatura di Tavecchio alla presidenza della Figc, di prendere le distanze dall'autore di dichiarazioni razziste e di identificare un altro volto per rappresentare il calcio italiano.

«Non si tratta di giudicare una persona da una frase, dobbiamo prendere atto della situazione che è nata e che deve farci riflettere perchè da come gestiremo la questione dipenderà anche quanto potrà succedere in questo campionato e che è già accaduto in passato», ha sottolineato Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori.

«Il nostro candidato è Albertini, sinceramente speriamo che le cose cambino e che migliorino da qui al giorno delle elezioni», ha aggiunto Tommasi.

Nel frattempo Demetrio Albertini, che ieri ha formalizzato la propria candidatura alla presidenza Figc, ha così commentato l'uscita del 'rivale': «La frase di Carlo Tavecchio si commenta da sé, ci ha messo un po' in difficoltà a livello internazionale».

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