Benfica-Juventus 2-1: a Conte
non basta il ritorno al gol di Tevez

Benfica-Juventus 2-1: a Conte non basta il ritorno al gol di Tevez
di Luca Pasquaretta
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Giovedì 24 Aprile 2014, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 15:34

Ha fatto festa il Benfica. Hanno vinto loro. Due a uno. Ma solo il primo round. Fra una settimana a Torino si deciderà tutto. Il gol di Tevez aveva illuso, ma sarà utile, prezioso nell’ottica del ritorno. L’Apache non segnava in Europa dall’aprile del 2009. Un’eternità per un campione come lui. L’ultima volta aveva timbrato il cartellino contro il Porto. Le squadre lusitane gli portano bene. Conte però non può essere soddisfatto. Alla sue Juve è mancato qualcosa là davanti. Non solo nel forcing finale quando Marchisio (due volte) e Chiellini hanno depauperato il pareggio, che sarebbe stato giusto per quello che si è visto in campo.

Anche se il Benfica ha dimostrato di essere una corazzata in casa, una squadra di livello continentale. Non c’è verso. A certi livelli, che si chiami Champions o Europa League, poco cambia. Non basta l’atteggiamento. La voglia. La determinazione. E neanche la maggiore qualità degli interpreti, se vogliamo. Contano i dettagli. La tattica. L’esperienza di giocare certi duelli come aveva sottolineato Buffon. A prescindere dal colpo di testa di Garay che ha incanalato la sfida. Jorge Jesus non è uno sprovveduto. La Juve l’ha studiata. Il 3-5-2 di Conte non aveva segreti per lui e in campo si è visto ieri sera, perché rispetto alle indicazioni della vigilia ha mescolato le carte, optando per un 4-3-3 sui generis europeo, con l’uomo d’avanti alla difesa, dinamico, offensivo, capace di esaltare più i difetti in fase difensiva che i pregi della Signora. Il tecnico salentino aveva apportato accorgimenti contro il Real Madrid, giocandoci a specchio con la difesa a 4. Ieri sera ha preferito intraprendere la sua strada che funziona in Italia e continuare con il 3-5-2, anche quando nella ripresa la Juve era cresciuta, spingeva, e sembrava forse più opportuno aggiungere una punta che cambiare Vucinic con Giovinco. Marotta ha palesato la volontà di allestire in futuro una squadra da Champions. Servirà cambiare modulo, passare al 4-3-3. Saranno necessari gli esterni offensivi. I nomi di Sanchez, Menez, Cerci e Nani non circolano per caso da settimane. Bisognerà capire se sarà Conte ad allenarli. Cosa che al momento non è dato sapere. Il tecnico salentino come tutta la panchina era esplosa al gol di Tevez, provvidenziale, pesante, in una doppia sfida così equilibrata. Jesus però è stato più bravo e fortunato. Ha inserito Lima e ha deciso lui, mentre mancavano una manciata di minuti. E’ finita due a uno. Se queste sono le premesse, il 1 maggio allo Juventus Stadium ci sarà da divertirsi. Perché forse non basteranno neanche 90 minuti per decidere quale sarà la squadra che si giocherà l’Europa League proprio a Torino. Fra una settimana la risposta. Solo lì si potrà capire se la neve di Istanbul è stato solo un caso o il segno del destino già scritto.