Lebowski, il Drugo è tra noi
A Roma il festival nato dal film

Lebowski, il Drugo è tra noi A Roma il festival nato dal film
di Simona Orlando
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Sabato 23 Agosto 2014, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 15:05
Un momento, aspetti che le spieghi una cosa: io non sono il Signor Lebowski, lei il Signor Lebowski. Io sono Drugo, cos che deve chiamarmi, capito?



O se preferisce Drughetto oppure Drugantibus oppure Drughino, se è di quelli che mettono il diminutivo ad ogni costo». E’ così che nel 1998 facemmo la conoscenza di Jeffrey Lebowski, pardon Drugo, Dude in lingua originale, un eccellente Jeff Bridges nel film cult dei fratelli Coen. Un personaggio che subito lasciò la pellicola per continuare a vivere nel mondo reale, attraverso le tante iniziative a lui dedicate. Nel 2002 partì a Louisville il Lebowski Fest, che si tiene ogni anno in un bowling con tanto di elezione dei migliori sosia, suoi e dei compari di scena, ugualmente indimenticabili. Trenta città nel mondo hanno già partecipato all’evento, Roma compresa, che festeggia la ricorrenza alla libreria Altroquando (appuntamento a novembre) torna anche a New York e il 17 e 18 ottobre si trasferisce a Chicago. Molti si presenteranno rigorosamente in accappatoio (quella è la sua tenuta anche al supermercato), si rolleranno uno spinello e berranno esclusivamente White Russian.



I PERSONAGGI

Altri opteranno per i personaggi secondari, non meno divertenti: l’irascibile ed esaltato John Goodman-Walter, che, tirando fuori la pistola al bowling, minaccia «Hai varcato la linea, segna zero!», o il nemico giurato Jesus Quintana, in attillata tuta viola, che lecca la palla per darle la curvatura giusta, interpretato da un latinissimo John Turturro. L’attore, al recente Festival di Taormina, ha annunciato che intende lavorare a un spin-off, chiedendo ai registi (che non fanno mai sequel) il permesso di tornare sul suo personaggio e ampliarlo. E poi ci sono “i nichilisti” (capitanati da Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers), il Donny di Steve Buscemi, “Lo Straniero” (Sam Elliott) che, da sotto i baffi e il cappello da cowboy, narra l’intera storia, l’artista “vaginale” d’avanguadia Maude (Julianne Moore), Bradt, il tirapiedi del miliardario Lebowski, interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman, e Bunny, la capricciosa Tara Reid che inscena il rapimento. Le donne che partecipano al Festival spesso indossano il suo bikini verde fluo, con pedicure in tinta, dato che quel piede sensuale, in primo piano anche sulla locandina, è diventato oggetto di feticismo quasi quanto quello di Uma Thurman nei film di Tarantino. Fra tutti, però, spicca lui, il Drugo, pigro cronico, che viaggia su “un cesso di macchina”, ha la pancia, i capelli lunghi e la barba incolta. E’ un hippie che fuma erba e si gode le allucinazioni. E’ un disoccupato per cui il paradiso ha le fattezze di una pista di legno con un buco in fondo. Cosa ascolta in cuffia? Il suono dei birilli in strike. Al Lebowski Fest è stato celebrato già più di un matrimonio (vero) e Jeff Bridges è stato presente a due edizioni, esibendosi con la sua band. Nonostante nel tempo abbia dato altre buone prove al cinema (in Il Grinta e soprattutto in Crazy Heart, dove canta e suona davvero bene i brani country) e stia tornando nelle sale con The Giver, Lebowski gli è rimasto addosso. Pochi giorni fa Bridges è stato chiamato in campo a Los Angeles per la cerimonia inaugurale dei Dodgers: guantone in testa e un tiro, che invece di baseball, è stato di bowling. Lo stadio ha fatto l’ovazione.
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