Montecitorio, “Non mi abbracciare”, gli anni di piombo secondo Elena Venditti

Montecitorio, “Non mi abbracciare”, gli anni di piombo secondo Elena Venditti
di Cristina Montagnaro
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 13:36
Lei aveva vent’anni si innamorò di un terrorista di destra, Luigi Ciavardini, arrestato per la strage di Bologna, e per lui si fece quasi 5 anni di carcere per averlo aiutato in una rapina negli anni Settanta. La Roma degli anni di Piombo quando c’erano: ideali politici, zone rosse e zone nere, fasci e comunisti; Ponte Milvio era di sinistra e Vigna Clara e i Parioli di destra.



Questo è lo scenario del libro “Non mi abbracciare” di Elena Venditti edito da Wingsbert House., dal quale verrà anche tratto un film. E’ stato presentato nella sala del Mappamondo di Montecitorio a Roma. La discussione è stato moderata da Aldo Cazzullo e sono intervenuti Mariella Venditti, sorella dell’autrice, Gennaro Malgeri e Fabrizio Cicchitto.



«La scelta del posto non è casuale, in quanto il padre di Elena è Renato Venditti, giornalista comunista, scomparso da poco, che ha varcato per oltre venti anni i corridoi di Montecitorio. Volevamo ricordare dove tutto ebbe inizio e anche rievocare la memoria storica» spiega Cicchitto.



Presenti anche Roberto Morassaut e Michele Meta del Partito Democratico. “Non mi abbracciare” è immerso nella storia degli anni di piombo, del terrorismo, e della contrapposizione tra destra e la sinistra. E’ un libro autobiografico che racconta la storia di una ragazza che ama un fascista e di un amore cupo negli anni di Piombo.



Da una parte l'amore e dall'altra l'ideale della lotta armata. Lui fascista e lei comunista, a cui è bastato un solo sguardo, per innamorarsi e decidere di seguirlo, nonostante tutto, e da quel momento improvvisamente tutto cambiò. Elena Venditti, proviene da una famiglia comunista e antifascista, il padre era Renato Venditti, cronista del Paese Sera e autore del Manuale Cencelli, prontuario della lottizzazione democristiana, un documento sulla gestione del potere, che indicava come in base alle quantificazioni delle correnti dc si spartivano ministeri, sottosegretariati e enti pubblici. Lei si ribellò al padre e alla famiglia e iniziò a seguire Livio, come si chiama nel libro, nella clandestinità e lo aiuterà in una rapina per la quale sarà arrestata diventando così una detenuta politica.



Ci sono i fatti del periodo della strage di Bologna e Livio è lo pseudonimo letterario di Luigi Ciavardini, che faceva parte dei Nuclei armati Rivoluzionari i Nar, e poi coinvolto nella strage della stazione di Bologna, che lui come i suoi complici di allora non ammetteranno, ma per cui sarà condannato. Il libro è dedicato al padre, il quale però non è riuscito a leggerlo. Elena Venditti ha 56 anni e ha trovato la forza per iniziare una nuova vita dopo il carcere: si è laureata in sociologia, ed è giornalista, autrice di sceneggiature per il cinema e con la passione per la pittura, il bridge e la fotografia.