Roma, allarme mare inquinato:
spiagge invase dalla schiuma

Roma, allarme mare inquinato: spiagge invase dalla schiuma
di Giulio Mancini
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Giovedì 10 Luglio 2014, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 08:28

Una coltre bianca ha coperto un lungo tratto di spiaggia di Fiumicino, a ponente del Porto-Canale nel quale sfocia il Tevere e non distante da Fiumara Grande. La Capitaneria di Porto ha allertato l'Arpa-Lazio per le analisi sull'inquietante fenomeno

Immagini impressionanti quelle riprese con il cellulare da Stefano Fochetti, un bagnante sulla spiaggia dello stabilimento “Queen Mary”, disteso su lungomare della Salute a Fiumicino. Un tappeto di schiuma è stato scaricato sull'arenile dal mare in burrasca e l'effetto prodotto è di quelli apocalittici. La spuma bianca e soffice ricopre quasi tutto lo spazio tra gli ombrelloni chiusi e la spiaggia deserta per il maltempo. “Non m'era mai successo di imbattermi in questo fenomeno: lo spettacolo era davvero inquietante - racconta l'autore del video, testimone dell'episodio – Non c'erano odori particolari e a occhio il fronte occupato dal tappeto di schiuma era di più di una cinquantina di metri ma di notevole profondità”.

Il punto in cui si è manifestata l'onda schiumosa è a metà strada tra i due sbocchi a mare del Tevere, tra il Porto-canale e Fiumara Grande.

Il paradosso forte è che il nome di quel lungomare, intitolato alla Salute, stride con la visione che tutto fa pensare meno che a un benessere da parte del mare e del suo ambiente. Verosimilmente si tratta dell'effetto dei saponi disciolti nel Tevere e del loro impatto con le correnti del mare di libeccio. Già tre settimane fa sulle rive di Ostia si erano formate distese di schiuma di minore consistenza ed estensione.

La Capitaneria di Porto, appreso della vicenda e visionate le immagini, ha informato immediatamente l'Arpa Lazio, l'agenzia regionale che si occupa delle rilevazioni riguardanti l'inquinamento. "Dovrebbe trattarsi dell'effetto dei tensioattivi contenuti nei saponi riversati dal Tevere che, scontrandosi con le correnti del mare agitato, determinano quel fenomeno - sottolinea il comandante Lorenzo Savarese - Attendiamo la conferma da parte dei tecnici dell'Arpa Lazio. In ogni caso, già dopo qualche ora sulla spiaggia non c'era più traccia della coltre di schiuma". ““Ho chiesto ad Arpa e Asl di attivarsi immediatamente, effettuando tutte le analisi del caso, per capire quali siano le origini del fenomeno - aggiunge il sindaco, Esterino Montino - È importante, infatti, scongiurare qualsiasi rischio per la salute e l’incolumità di bagnanti e cittadini di Fiumicino, oltre che fenomeni di inquinamento che danneggino l’ambiente”.

Il 13 e 14 giugno Goletta Verde, il laboratorio galleggiante di Legambiente, aveva fatto tappa lungo le coste del Lazio sentenziando che su 24 campionamenti effettuati lungo i 329 km del litorale,

ben 18 (cioè il 75%) presentano un'altissima concentrazione di inquinamento microbiologico.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti il 13 e il 14 giugno, quando il carico antropico delle aree costiere è minore rispetto a luglio e agosto. Un dato che preoccupa perché è prevedibile, quindi, un peggioramento durante l'alta stagione. Per 10 di questi punti il giudizio è di “fortemente inquinato” e tra questi, ovviamente, rientrano le acque alla foce del Tevere. Della lista fanno parte spiagge nel comune di Santa Marinella (alla foce del canale sul Lungomare Pirgy in località Santa Severa), di Marina di Cerveteri (alla foce del fosso Zambra), di Ladispoli (foce Rio Vaccina), d due punti a Pomezia, entrambi a Torvajanica (alla foce canale altezza via Filadelfia e alla foce canale all'altezza di via Siviglia) e di Ardea (foce del Fosso Grande).

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