Scene simili si erano viste anche a fine dicembre. Nonostante le proteste, non sembra cambiato nulla. «Nel centro storico c'è una vera e propria emergenza pulizia – dice Gianni Battistoni, presidente dell'Associazione di Via Condotti - Non bastasse la selva di venditori abusivi, ora ci si mette anche lo sterco dei cavalli. Chiediamo alle istituzioni di intervenire al più presto contro questo doppio scempio. La parte più bella di Roma non può rimanere ostaggio del degrado». Sulla stessa linea Roberto Wirth, presidente dell’associazione di piazza di Spagna: «È inammissibile – dice - che le piazze più visitate e ammirate dai turisti siano abbandonate alla sporcizia». «Questi gioielli sono il biglietto da visita della città e dovrebbero essere puliti come uno specchio». Rimane allarmante anche il livello di pulizia dietro Trinità dei Monti, sulla storica Rampa di San Sebastianello.
In teoria le “botticelle” dovrebbero indossare le mutande, come previsto dall’accordo raggiunto a giugno 2005 tra Campidoglio e sindacato vetturini. L'intesa infatti prevedeva l'impegno dei conducenti a dotare i cavalli di speciali indumenti «che salvaguardino igiene e pulizia tanto nei luoghi di sosta quanto sulle vie percorse dai mezzi». Non tutti però si sono adeguati. Le ultime modifiche alle regole per i vetturini risalgono a due anni fa, con una delibera licenziata dall’Aula Giulio Cesare che ordinava visite mediche e microchip per i cavalli e stabiliva in modo chiaro le tariffe orarie. Il regolamento attualmente in vigore prevede anche che a stabilire se un cavallo possa o meno trainare una botticella sia una commissione medico-veterinaria. Grazie al microchip invece i vigili urbani possono capire se il cavallo è tra quelli censiti.
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