Parco Nemorense, il chiosco non paga
Fisco beffato da 14 anni

Parco Nemorense, il chiosco non paga Fisco beffato da 14 anni
di Michele Galvani
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Domenica 23 Marzo 2014, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 12:36
Dal 2000 vende caff, gelati e bibite. Senza concessione amministrativa. All’interno di un parco pubblico.

Succede al parco Nemorense (o anche Virgiliano) nel quartiere Trieste dove un chiosco bar, per cause ancora tutte da chiarire, da 14 anni non paga il canone pattuito con il Comune nel lontano 13 febbraio 1998. Da allora, come si legge nel contratto stipulato con il III Dipartimento (Patrimonio e Casa), visto che la concessione aveva la durata di due anni e ad oggi non risulta rinnovata, il chiosco bar non ha più versato un centesimo nelle casse del Campidoglio.



LE CIFRE

Il contratto prevedeva una cifra annua di 12.432 mila lire (poco più di 6.000 euro) quindi facendo due rapidi conti per difetto, si parla di circa 84.000 euro mai erogati. Senza calcolare eventuali adeguamenti e aggiornamenti Istat. Inoltre, il 27 gennaio scorso, i vigili del II Gruppo Parioli sono intervenuti per la rimozione dei tavolini per «occupazione abusiva di suolo pubblico». La beffa dunque, era doppia. Nel luglio scorso il II Municipio – attraverso una nota indirizzata al Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde, all’assessore all’Ambiente e al sindaco - si attiva per venire in possesso di copia delle concessioni e delle convenzioni «ricadenti nei territori di competenza di codesto Dipartimento e relativo al territorio del II Municipio, ivi comprese quelle insistenti nei parchi e nelle ville storiche».



In autunno, non ricevendo nessuna risposta, scrive di nuovo. Tra le richieste, anche quella relativa alla concessione amministrativa del «Caffè Giardino 2000 s.rl. Parco Virgiliano 5», per essere certo della regolarità dei pagamenti del chiosco bar in questione. Il 3 marzo Clorinda Aceti, dirigente del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale, scrive: «Si comunica che l’atto con cui è stata autorizzata la concessione in oggetto, è da considerarsi scaduto. Questo ufficio ha già provveduto a richiedere alla Caffè Giardino 2000 s.r.l. di regolarizzare la situazione contabile pregressa e di accettare il nuovo canone corrispettivo per l’utilizzazione del bene». Conclude la nota: «Considerata a tutt’oggi la mancata risposta della Caffè Giardino 2000 s.r.l. lo scrivente ufficio sta avviando gli atti per l’attivazione delle procedure previste a tutela di un bene pubblico». Ora stanno avviando le pratiche. Dopo 14 anni. Poi si lamentano se le ambasciate non pagano la tassa sui rifiuti.



LE REAZIONI

«Ci sono voluti sei mesi di lavoro per recuperare le carte e giungere alla verità – spiega il presidente del Municipio Giuseppe Gerace – noi vogliamo che gli spazi pubblici vengano gestiti bene. Ci battiamo per il ripristino della legalità. Dappertutto aumentano le tasse, e questo è un modo per recuperare dei fondi. I cittadini devono sapere che stiamo lavorando per gestire onestamente i beni pubblici». Anche Il comitato «Quelli che il parco» si è attivato per ottenere dei chiarimenti: «Giovedì scorso abbiamo avuto un incontro con l’assessore all’Ambiente Estella Marino – racconta il presidente Vincenzo Rigoli – perché da 5 anni abbiamo un rapporto con l’amministrazione sia dal punto estetico sia morale. Fra le tante ricerche fatte, anche quella sul chiosco. È lì, attivo e aperto, la gente paga il caffè e se la situazione è questa, non è molto simpatica».

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