Bancarelle abusive, sigarette e birre
Benvenuti nel gran bazar Colle Oppio

Bancarelle abusive, sigarette e birre Benvenuti nel gran bazar Colle Oppio
di Veronica Cursi
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Mercoledì 12 Marzo 2014, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Nel gran bazar Colosseo c’ tutto: venditori abusivi, improbabili artisti di strada, bancarelle di dolciumi e generi alimentari. Tutto, davvero. Mancano solo i vigili.

Da piazza Venezia al Colosseo, passando per l’ormai dimenticato parco di Colle Oppio, è una lunga, ininterrotta teoria di improvvisati banchetti che ormai non vendono più solo gadget, portafogli o borse contraffatte: ma anche generi alimentari, sigarette e bevande.

Basta farsi una passeggiata a Colle Oppio, una mattina qualunque, per rendersi conto del degrado che avvolge una delle zone più bella di Roma: un’area pregiata che dovrebbe essere il biglietto da visita della nostra città. E che invece da mesi ormai riflette solo il senso di una capitale sempre più abbandonata se stessa. Siamo di fronte al Colosseo, affaciati sulla Domus Aurea, dove da tempo immemore ormai, nonostante denunce, sgomberi e arresti, c’è un villaggio di disperati che lì hanno trovato la propria casa ideale.

Ma non è solo la favelas dimenticata a riflettere il degrado di quest’area: perchè lì accanto in quella che viene chiamata “la polveriera”, un grande spazio dove solitamente gli stranieri si sfidano a calcio la domenica, ogni weekend - per il dopo partita - spunta un vero e proprio ristorantino in strada. Con tanto di pentole per cucinare piatti tipici e bombole del gas per cuocere le pietanze e improvvisare pic- nic tra amici. In barba alle più elementari norme di sicurezza.

E tra una mangiata e l’altra, perché no, Colle Oppio si trasforma anche in un vero e proprio bazar di prodotti tipici: bancarelle irregolari improvvisate, spesso gestite da stranieri.

Birre, superalcolici, dolci, nutella, sigarette: tutto venduto senza ricevuta e senza passare dal registratore di cassa. E i residenti protestano. «Il Colosseo non sarà più una rotatoria, ma non può neanche essere un suk a cielo aperto».

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