Padre accoltella figlie, Marika è stabile
L'ospedale: servono donatori di sangue

Padre accoltella figlie, Marika è stabile L'ospedale: servono donatori di sangue
3 Minuti di Lettura
Sabato 23 Agosto 2014, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 17:45

C' un cauto ottimismo tra i medici sulle condizioni di salute di Marika Russo, la 14enne accoltellata ieri dal padre, Roberto Russo, che ha ucciso anche l'altra figlia di 12 anni e poi ha tentato il suicidio.

La giovane paziente rimane stabile e con la prognosi riservata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi centro di Catania. La tragedia è avvenuta nell'abitazione della famiglia, a San Giovanni la Punta.

La 14enne ha subito una lesione dell'arteria mammaria interna con conseguente copioso sanguinamento che ha richiesto la trasfusione di numerose unità di sangue, oltre ad una lesione all'addome che ha determinato un modesto versamento fluido perisplenico e peripancreatico. Le condizioni cliniche della giovane paziente, spiegano dal reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, dopo una prima fase di grave instabilità emodinamica, sono oggi stabilizzate.

La ragazza ha un gruppo sanguigno raro, Zero negativo. Le due ferite che il genitore le ha procurato, all'arteria mammaria e all'addome, le hanno fatto perdere circa tre litri di sangue. Per questo dal reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi di Catania, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, lanciano un «appello affinchè volontari che presentino lo stesso gruppo Zero negativo vogliano donare contattando il Centro Trasfusionale dello stesso nosocomio, al numero 0957592022».

Una pizza la sera prima della strage Roberto Russo era uscito giovedi sera con le due figlie a prendere una pizza, aveva visto la moglie e si erano salutati tranquillamente. Proprio per questo le ragazze non erano andate a dormire con la madre a Trecastagni, con il consenso sereno della donna. Anche la ricostruzione delle ore che hanno preceduto la tragedia di San Giovanni la Punta lascia pochi dubbi: non era prevedibile che Russo, 47 anni, ieri mattina, prendesse due coltelli per tentare di uccidere le due ragazze con le quali aveva anche dormito nel letto matrimoniale. Ha colpito con forza prima la 12enne, che è morta poco dopo, e successivamente la 14enne che è ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Infine, come aveva annunciato in un biglietto che ha lasciato alla famiglia scrivendo «ci vedremo nell'Aldila», ha tentato il suicidio infliggendosi una coltellata all'addome. A fermarlo sono stati gli altri due figli, di 17 e 22 anni, che lo hanno disarmato, probabilmente salvandogli la vita.

Russo è ricoverato nel reparto di chirurgia generale dell'ospedale Cannizzaro. Ha trascorso una notte tranquilla. È un degente con la prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. I carabinieri della compagnia di Gravina e del comando provinciale di Catania attendono che sia in grado di essere interrogato. Militari dell'Arma lo piantonano perchè è in stato arresto per omicidio e tentativo di omicidio aggravato su disposizione del sostituto procuratore Agata Santonocito. Gli investigatori ritengono che il movente sia da collegare all'ambiente personale: Russo era depresso per il lavoro che non trovava e anche per la crisi che viveva il suo rapporto con la moglie, ma niente che non fosse andato oltre a un confronto senza scontri. È la stessa moglie a confermare ai carabinieri che «era tranquillo, non potevamo immaginare....».