Ebola, medico Usa infettato è guarito e verrà dimesso dall'ospedale

Ebola, medico Usa infettato è guarito e verrà dimesso dall'ospedale
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Giovedì 21 Agosto 2014, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 11:45

Kent Brantly, il medico statunitense trentatreenne infettato dal virus Ebola in Africa e ricoverato ad Atlanta guarito e oggi verr dimesso dall'ospedale, ha reso noto una portavoce del gruppo per il quale lavorava.

Kent Brantly «sarà dimesso dall'Emory University Hospital di Atlanta, dopo aver completato il percorso di cura dal virus mortale di ebola», rende noto Franklin Graham, il presidente di Samaritan's Purse sul sito dell'associazione, impegnata nelle missioni umanitarie. «Oggi mi unisco a tutti i team di lavoro di Samaritan's Purse in giro per il mondo - aggiunge Graham - nel ringraziare Dio e festeggiare il recupero del Dr. Kent Brantly da Ebola e la sua dimissione dall'ospedale». A Brantly, sopravvissuto ad un virus che ha una mortalità compresa tra il 60 e il 90% dei casi «è stato somministrato un vaccino sperimentale mentre era ancora in Liberia e una unità di sangue proveniente da un quattordicenne sopravvissuto a Ebola», precisa il presidente dell'associazione.

Alla stessa cura è stata sottoposta anche Nancy Writebol, la missionaria appartenente alla stessa organizzazione, rientrata negli Stati Uniti dalla Liberia dove ha contratto la malattia, che però risulta ancora ricoverata in isolamento.

L'allarme disperato di Medici senza frontiere. «L'epidemia di Ebola in Africa occidentale è un completo disastro e le agenzie di salute non hanno ancora raggiunto e compreso a pieno il loro scopo. Nessuno ancora ha una reale misura della vastità di questa crisi». A puntare il dito contro una gestione insufficiente dell'epidemia di Ebola è Joanne Liu, presidente di Medici Senza Frontiere (Msf), come riporta il New York Times. «Non c'è una buona raccolta dei dati - continua - nè una sorveglianza sufficiente». Con i suoi due centri di trattamento in ognuno dei tre paesi più colpiti dall'infezione (Guinea, Liberia e Sierra Leone), Msf è l'organizzazione che sta trattando più pazienti di tutti. «L'Organizzazione mondiale della sanità, i Centers for Disease Control and Prevention e gli altri gruppi di aiuto - prosegue Liu - dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella prevenzione e sorveglianza, tracciando i contatti delle persone malate. Inoltre servono più persone sul campo».

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