Concordia, il relitto in viaggio verso Genova

Concordia, il relitto in viaggio verso Genova
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Giovedì 24 Luglio 2014, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 14:12

Concordia in viaggio verso Genova. Durante la notte il convoglio, 14 mezzi oltre ai tre delle Capitanerie di porto cui spetta il compito di garantire la sicurezza della navigazione, ha proseguito senza problemi la rotta verso ovest, in direzione della Corsica per poi proseguire a nord-ovest verso Genova.

Dopo un giorno di navigazione, il convoglio si trovava a oltre 50 miglia dall'isola del Giglio e distante circa 140 miglia dalla rada di Genova Prà-Voltri.

La velocità di navigazione è di 2 nodi (poco meno di 4 chilometri l'ora). Le condizioni meteo-marine si mantengono buone, con mare calmo e vento di 6-7 nodi da nord/nord-est.

Già dalla serata di ieri, sono stati effettuati i primi campionamenti ambientali a poppa e a prua della nave a profondità diverse, secondo il piano prestabilito. Questa mattina i tecnici hanno effettuato una ispezione intorno alla nave non rilevando alcuna anomalia nei cassoni e nel sistema di collegamento al relitto.

Il relitto da 72.500 tonnellate ha lasciato il Giglio mrcoledì poco prima delle 12 e finora il viaggio è proseguito senza problemi. Nonostante questo, il capo della protezione civile Franco Gabrielli tiene a freno l'entusiasmo. Questione di serietà e pure scaramanzia. «Oggi mettiamo un punto - ha detto ieri - ma il traguardo lo vedremo solo a Genova». Poi, una metafora ciclistica, lui che in questi giorni è riuscito a raccontare lo stato dell'arte tirando in ballo dal meteorite al gallo francese: «Per il parbuckling avevo detto che avevamo vinto il gran premio della montagna, oggi siamo davanti alla scritta "ultimo chilometro"».

Alla partenza della Concordia centinaia di persone si sono affollate sul molo, per mangiarsi con gli occhi quel relitto che piano piano si allontanava. Vedere la Concordia navigare al largo è parso strano, come se fosse difficile associarla a una nave, ricordare che un tempo faceva le crociere, che là sopra ci si divertiva. Sul Giglio chi ha potuto ha fatto chiasso. Il porto ha suonato le sirene, i preti le campane, i turisti hanno iniziato a urlare al passaggio di chiunque potesse sembrare un sub o un tecnico.

Il quadro si è un po' ricomposto quando la nave è scomparsa dalla vista. E quando a cento metri dal porto è iniziata la conferenza stampa con le voci più rotte della storia delle conferenze stampa al Giglio. Il responsabile del progetto di Costa, Franco Porcellacchia, ha detto: «È difficile non commuoversi». In fondo, la commozione è apparso lo stato d'animo più adeguato. «È una soddisfazione che deve essere misurata e sobria, che non può prescindere dal perché siamo qua», cioè un naufragio con 32 vittime, ha ricordato Gabrielli, che ha chiesto un po' di indulgenza verso i festeggiamenti un po' agitati di qualche tecnico. «Ma bisogna lasciare la giusta soddisfazione a chi ha portato a termine questa opera titanica», ha concesso Gabrielli.

L'opera titanica ha messo una toppa alla magra figura fatta dall'Italia il 13 gennaio 2012: 32 vittime, più un sub morto durante i lavori. «Siamo un Paese che sa imparare dai suoi errori - ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio - anche da quelli dei singoli. La Concordia è andata via ma non ha portato via il dolore delle famiglie delle vittime».

Una non è stata ancora trovata: il cameriere Russel Rebello. Le ricerche continuano: sull'isola e durante lo smantellamento del relitto a Genova. Ora al Giglio inizierà la fase di ripristino ambientale. Il primo step sarà un monitoraggio di cinque anni. Poi inizieranno i lavori per far tornare i fondali com'erano. Al momento, il tema inquinamento non pare impensierire. I dati dicono che le acque sono pulite.

Semmai l'attenzione è alla Francia, dopo le preoccupazioni del ministro all'ambiente Segolene Royal per il passaggio della nave davanti alla Corsica. Tanto per mettere le mani avanti, comunque, la capitaneria di porto ha fatto sapere che il suo aereo «ha rilevato tre anomalie sulla superficie dell'acqua, che non è detto siano inquinamenti: due in acque francesi e una in acque italiane», a sud dell'Isola di Capraia.

Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ha tenuto a ricordarlo: «Non siamo l'isola della tragedia, ma un'isola che vuol riprendere il suo cammino per il ritorno alla normalità».

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