La contestazione più vibrante è stata per la vicepresidente Marina Sereni, che ha la delega sul personale («Bel capolavoro, grazie»!, le è stato urlato nel corridoio dei "busti" da decine di lavoratori); ma gli applausi da sfottò sono toccati anche ai questori ed ai Cinque Stelle Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro. Una contestazione mai vista nei solitamente ovattati e silenziosissimi corridoi di Montecitorio, dove non si era mai assistito ad una iniziativa così massiccia dei dipendenti, che si oppongono duramente ai tagli e protestano per il fatto di non essere stati ammessi all'Ufficio di presidenza.
Fissati i tetti retributivi per i dipendenti di Camera e Senato. Gli Uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, hanno fissato quello massimo, relativo ai Consiglieri Parlamentari, in 240mila euro all'anno al netto della contribuzione previdenziale (l'8,8% della retribuzione).
I grillini contro i tagli. Ad appoggiare la protesta dei dipendenti di Montecitorio contro il taglio dei mega stipendi dei burocrati del Parlamento il Movimento 5 stelle. «Comportamento dipendenti comprensibile. Succede quando si taglia ai dipendenti senza prima tagliare alla politica», ha scritto su Twitter il leader grillino Luigi Di Maio.
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