Ragazzi israeliani rapiti, Netanyahu accusa Hamas: «Abbiamo le prove». Mazen smentisce

Ragazzi israeliani rapiti, Netanyahu accusa Hamas: «Abbiamo le prove». Mazen smentisce
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Domenica 22 Giugno 2014, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 07:45

Israele dispone di prove inequivocabili sul ruolo di Hamas nel rapimento di tre ragazzi ebrei avvenuto dieci giorni fa in Cisgiordania.

Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella seduta odierna del Consiglio dei ministri. Riferendosi alla cautela espressa in merito dal presidente palestinese Abu Mazen, Netanyahu ha aggiunto: «Abbiamo inoltrato le informazioni in nostro possesso ad alcuni Paesi. Presto tutto sarà di dominio pubblico».

Netanyahu ha poi detto ai ministri che l'esercito israeliano è impegnato «in uno sforzo prolungato e molto preciso per riportare i ragazzi a casa». «Questo sforzo comporta una certa frizione con la popolazione civile in Giudea-Samaria - ha proseguito, riferendosi ai dimostranti palestinesi rimasti uccisi in Cisgiordania - Non abbiamo alcuna volontà di colpire intenzionalmente alcuno. Le nostre forze operano sulla base della autodifesa, e di volta in volta ci sono vittime da parte palestinese».

«Non ho alcuna credibile informazione che Hamas sia dietro il rapimento». Lo ha detto invece il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen in un'intervista al quotidiano israeliano Haaretz nella quale ha anche chiesto al premier Benyamin Netanyahu «di condannare la morte dei tre ragazzi palestinesi» avvenuta in questi giorni, sottolineando che l'operazione in Cisgiordania è «ingiustificata».

«Netanyahu ha queste informazioni? Non intendo punire nessuno sulla base - ha continuato Abu Mazen - di sospetti o perchè Netanyahu afferma qualcosa. Quando Netanyahu ha queste informazioni, mi deve aggiornare e ci occuperemo della vicenda in base alle nostre leggi».

Intanto, ormai al decimo giorno dalla scomparsa dei tre ragazzi, l'esercito israeliano continua a cercare i rapiti in tutta la Cisgiordania. Ieri notte sono stati arrestati altri nove palestinesi, portando il totale a circa 330 dall'inizio dell'operazione 'Brother's Keeper', di cui 260 indicati dalle forze di sicurezza come «operativi» di Hamas. Nel corso di scontri tra esercito e manifestanti sono stati uccisi due palestinesi, uno a Ramallah e l'altro nei pressi di un campo profughi a Nablus, in Cisgiordania. Un palestinese di Gaza è stato fermato fuori la comunità di Yatav nel sud di Israele con una granata: l'uomo è stato intercettato dopo essere riuscito a passare il confine ed essersi inoltrato per cinque chilometri all'interno del territorio israeliano.

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