Reparti speciali di Kiev riconquistano la città di Sviatogorsk. Lavrov minaccia guerra: «La Russia pronta a reagire come in Georgia»

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:38

Militari dei reparti speciali di Kiev hanno riconquistato la citt di Sviatogorsk - nell'Ucraina dell'est - strappandola ai miliziani filorussi. Lo fa sapere il ministero dell'Interno ucraino sul suo sito web precisando che l'operazione non ha causato vittime.

La Russia è pronta a rispondere alla crisi ucraina come ha già fatto in Georgia nel 2008 se i suoi interessi saranno attaccati.Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Mosca, Serghej Lavrov. Nell'estate del 2008 si svolse una guerra di pochi giorni tra Russia e Georgia.

«Se saremo attaccati - ha detto Lavrov in un'intervista alla testata filo-Cremlino Russia Today - risponderemo sicuramente. Se i nostri interessi, i nostri legittimi interessi, gli interessi dei russi saranno attaccati direttamente, come lo sono stati per esempio in Ossezia del Sud (una regione separatista della Georgia, ndr), non vedo altra soluzione che rispondere in linea con il diritto internazionale». Il capo della diplomazia russa ha quindi sottolineato che le truppe di Mosca non hanno oltrepassato la frontiera con l'Ucraina, ma ha anche tuonato che «un attacco ai cittadini russi è un attacco alla Federazione russa».

Il ministro ha poi accusato gli Stati Uniti di guidare le scelte delle nuove autorità filo-occidentali di Kiev nella crisi ucraina. «Non c'è ragione - ha detto Lavrov - per non credere che gli americani stiano conducendo lo spettacolo».

Secondo il ministro degli Esteri di Mosca «è abbastanza eloquente che (le autorità ucraine) abbiano scelto il momento della visita del vice presidente Usa per annunciare la ripresa di questa operazione militare (contro gli insorti filorussi, ndr) perchè il lancio di questa operazione è avvenuto immediatamente dopo la visita a Kiev del (direttore della Cia) John Brennan». Il capo della diplomazia russa ha quindi affermato che la situazione in Ucraina «è solo un altro esempio» della volontà di Washington di guadagnare terreno «nella lotta geopolitica».

Giro di vite contro il web in Russia. Intanto giro di vite sempre più stretto per internet in Russia: il nuovo pacchetto di leggi anti terrorismo, approvato ieri dalla Duma dopo il duplice attentato a Volgograd di fine dicembre, prevede non solo l'equiparazione ai mass media dei blogger con almeno 3000 utenti ma anche l'obbligo per tutte le società di comunicazione on line, comprese quelle straniere, di conservare per sei mesi sul territorio russo tutti i messaggi degli utenti. In teoria quindi, stando al sito Lenta.ru, anche le compagnie straniere come Google (Gmail), Facebook e Microsoft (proprietaria di Skype) sono tenute ad avere server nel Paese, allo stesso modo delle russe Yandex, Mail.ru o Vkontakte.

Ma secondo Konstantin Trapaidze, esperto di diritto aziendale, contattato sempre da Lenta.ru, «le società straniere di servizi internet non ricadono sotto la giurisdizione russa, pertanto su di loro le autorità federali non hanno reali strumenti giuridici di influenza». «Se Google o Microsoft rifiutano di installare server in Russia - ha aggiunto l'avvocato - Mosca non può fare nulla per obbligarle, l'unico modo è bloccare l'accesso ai loro servizi su tutto il territorio». «La legge è un altro passo verso il rafforzamento del controllo statale su internet in Russia e avrà un impatto negativo sullo sviluppo del settore nel Paese», ha commentato il portavoce di Yandex.

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