Fmi taglia le stime di crescita del pil italiano: +0,3% nel 2014

Fmi taglia le stime di crescita del pil italiano: +0,3% nel 2014
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Giovedì 24 Luglio 2014, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 15:29
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al ribasso le stime di crescita per l'Italia. Il pil salirà quest'anno dello 0,3%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di aprile. Nel 2015 la crescita accelererà a +1,1% (stima confermata). Il +0,3% del 2014 segue il -1,9% del 2013 e il -2,4% nel 2012.



La crescita dell'Italia è la più bassa fra i paesi dell'area euro citati dal Fmi. La Germania crescerà quest'anno dell'1,9% (+0,2 punti percentuali) e nel 2015 dell'1,7% (+0,1 punti percentuali). Il pil francese si espanderà nel 2014 dello 0,7% (-0,3 punti percentuali) e nel 2015 dell'1,4% (-0,1 punti percentuali) rispetto alle stime precedenti. La Spagna crescerà dell'1,2% nel 2014 (+0,3 punti percentuali), per poi accelerare al +1,6% nel 2015 (+0,6 punti percentuali).



«La nostra priorità è lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015». Così Matteo Renzi, in un'intervista che andrà in onda stasera su La7, sostiene che sarà «molto difficile» arrivare alla stima dello 0,8% contenuta nel Def. «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone».



Ma è tutta l'economia mondiale presenta rischi al ribasso che restano una preoccupazione. Si tratta di “rischi geopolitici” legati alle tensioni in Medio Oriente che hanno fatto lievitare i prezzi del petrolio e quelli in Ucraina. Poi i “rischi finanziari” legati ad un eventuale aumento maggiore del previsto dei tassi di interesse Usa a lungo termine che potrebbe mettere fine alla fase “di compressione degli spread e della volatilità”.



Secondo il Fondo gli effetti di tali rischi si potrebbero tradurre in “una lunga fase di bassa crescita “su cui peserebbe la debole domanda nei paesi avanzati, mentre i paesi emergenti potrebbero soffrire negativi effetti dal lato dei vincoli sull'offerta e un prolungamento delle condizioni di inasprimento finanziario già presenti lo scorso anno. Il Fondo ha rivisto così al ribasso le stime sulla crescita mondiale per il 2014 da +3,7% a +3,4%. Confermata a +4% invece la stima sul PIL 2015.



Nel World Economic Outlook, l'organismo guidato Christine Lagarde spiega che la revisione al ribasso per quest'anno riflette “sia l'eredità di un primo trimestre debole, in particolare negli Stati Uniti, sia uno scenario meno ottimistico dei mercati emergenti. Per l'Fmi la crescita dovrebbe “rafforzarsi il prossimo anno”. Per l'Eurozona, il pil è stimato in crescita dell'1,1% quest'anno, mentre nel 2015 dovrebbe registrare una espansione a +1,5% rivista all'insù da +1,4%.



Secondo il capo economista del Fondo, Olivier Blanchard, nell'Eurozona “serve un ventaglio di riforme strutturali” per aumentare i bassi tassi di crescita economica. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita del pil Usa per quest'anno: da +2,8% a +1,7%. Per il 2015 la previsione è stata modificata al rialzo da +2,9% a +3%.



L'istituto di Washington ha limato le stime sulle economie emergenti. Per quest'anno prevede un'espansione a +4,6% rivista all'ingiù da +4,8% mentre per il prossimo si passa da +5,3% a +5,2%. Bel dettaglio, la Cina si manterrà sopra il 7%: +7,4% quest'anno, +7,1% nel 2015. Stagnazione in Russia con il Fondo che ha operato un significativo taglio: si scende da +1,3% a +0,2% per il 2014 e da +2,3% a +1,0% per il 2015. Sulla Russia, hanno spiegato gli esperti, peserà soprattutto “una più debole spesa degli investimenti legata alla tensioni politiche” con l'Ucraina e alle sanzioni economiche.