Province, esuberi verso quota ottomila ma la metà andrà nei tribunali

Province, esuberi verso quota ottomila ma la metà andrà nei tribunali
di Andrea Bassi
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Giovedì 29 Ottobre 2015, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 11:54
Il conto alla rovescia è agli sgoccioli. Entro sabato gli enti di area vasta, le ex Province, dovranno inserire nel portale nazionale della mobilità i nomi dei loro dipendenti in soprannumero. Tra qualche giorno, dunque, si dovrebbe finalmente sapere qual è il vero numero degli esuberi che dovranno essere ricollocati. I dati stanno ancora arrivando in queste ore, e probabilmente non tutte le Province ce la faranno a rispettare la dead line. Dipende anche da come si sono mosse le Regioni, visto che in diversi casi non sono state assunte per tempo le delibere per ripartire le funzioni con gli enti di area vasta e che sono la premessa per sapere quanto personale sarà ricollocato e dove.



L’ultima in ordine di tempo a deliberare, è stata la Basilicata, che ha deciso di riassorbire tutto il personale all’interno della stessa Regione. Il numero finale degli esuberi, dunque, sarà molto inferiore ai 20 mila dipendenti dei quali si era parlato quando con la legge Delrio è stata avviata la trasformazione delle province. Al ministero della Funzione pubblica, in base ai dati che stanno arrivando, prevedono che il numero finale degli esuberi da ricollocare possa attestarsi al di sotto delle 8 mila unità.



LA SOLUZIONE Di questi circa la metà saranno ricollocati nell’amministrazione della giustizia. Nei mesi scorsi era già stato pubblicato un bando per assegnare ai tribunali, in base ad una mobilità volontaria, 1.031 dipendenti provenienti da altre amministrazioni. Al bando hanno risposto in massa i dipendenti delle province, e 700 di loro hanno già ottenuto il nulla osta per il trasferimento. Per altri, invece, il via libera da parte dell’amministrazione di appartenenza non è arrivato e sono finiti in una sorta di limbo. Ma, proprio in questi giorni, è arrivata una prima novità.



Nella legge di Stabilità, su richiesta del ministro della Funzione pubblica Marianna Madia, è stata inserita una norma che non rende più necessario il nulla osta della Provincia per poter cambiare amministrazione. Una decisione che semplificherà i passaggi, considerando anche che i dipendenti delle Province che passeranno ai tribunali non saranno soltanto questi 700-800, ma il totale salirà fino a circa 4 mila. Nel decreto sulle procedure fallimentari, approvato dal governo a giugno, è stata prevista la possibilità di trasferire verso la giustizia altri 2 mila lavoratori provinciali, per i quali è stata prevista una casella ad hoc nella procedura del portale per la mobilità. Ma non finisce qui.



LE ALTRE NOVITÀ Sempre nella legge di Stabilità, è stata inserita un’ulteriore norma per permettere ad altri mille dipendenti delle Province di poter transitare nei ranghi della giustizia. E questo con una procedura accelerata, attraverso lo scorrimento delle stesse domande del bando per i primi 1.031 posti, per il quale le domande presentate sono state circa 7 mila. Dunque a conti fatti, dei circa 8 mila esuberi, 3.800-4.000 verrebbero ricollocati nei tribunali.



E gli altri 4 mila? Nei prossimi trenta giorni, entro la fine di novembre, Regioni, Comuni, province e anche lo Stato, dovranno indicare quanti e quali sono i posti disponibili per riassorbire questo personale.
Entro la fine dell’anno i dipendenti in esubero dovranno esprimere la loro preferenza, ed entro marzo del prossimo anno tutti dovrebbero essere definitivamente ricollocati nei nuovi ruoli.
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