Roma, rifiuti: dopo rogo ancora ko Tmb di Salario: Rocca Cencia sotto stress, rischio emergenza

l'impianto di Rocca Cencia (Foto AGOA)
di Mauro Evangelisti
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Domenica 14 Giugno 2015, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 11:11
A tredici giorni dall’incendio dell’impianto di trattamento dei rifiuti dell’Ama, in zona Salaria, lo stabilimento è ancora fermo. All’inizio l’azienda disse che sarebbero stati necessari due o tre giorni per ripartire, ma le previsioni furono troppo ottimistiche: probabilmente il Tmb del Salario non tornerà in funzione prima di luglio e questo ha come conseguenza che l’altro impianto dell’Ama, a Rocca Cencia, sta sopportando carichi di lavoro e quantitativi di rifiuti molto pesanti. Un gruppo di dipendenti che riunito nella sigla Agoa ha pubblicato le foto del superlavoro, criticato le condizioni in cui si opera, e spiegato: «Le operazioni avvengono all’interno di uno stabilimento dove transitano 24 ore su 24 più di 400 automezzi pesanti, tra cui i famosi Tir della vergogna» (il riferimento è ai mezzi che trasportano i rifiuti dopo il trattamento nel nord Italia).



RISCHI

Per ora, anche grazie a una diminuzione graduale della produzione dei rifiuti, l’emergenza sulle strade non c’è. I rifiuti che non riceve più l’impianto di via Salaria, oltre che a Rocca Cencia, vanno nei due Tmb di Cerroni, mentre è stato autorizzato l’uso del tritovagliatore dell’Ama. Ma sul futuro della raccolta dei rifiuti c’è un’altra spada di Damocle che si chiama Tar.



SFIDA AL TAR

Giovedì prossimo il tribunale amministrativo si dovrà pronunciare su due differenti ricorsi: uno lo ha presentato Colari, vale a dire Cerroni, e contesta il maxi appalto da 100 milioni di euro all’anno, che da settembre consentirebbe di aprire il mercato e portare anche i rifiuti indifferenziati, quelli che oggi vanno nei Tmb di Colari, in impianti di altre regioni o anche all’estero. Proprio da oltre confine sono già arrivate quattro manifestazioni di interesse. L’Ama spera con questo appalto di scrivere la parola fine al monopolio di Cerroni. Se però giovedì il Tar concederà la sospensiva, tutto sarà azzerato. Secondo ricorso: otto società romane contestano un altro appalto, quello per la raccolta del multi materiale della differenziata nei pubblici esercizi. In questo caso ci sono già state quattordici offerte, ma se il Tar giovedì sospende tutto, il piano dell’Ama viene messo in crisi.



DISCARICA

Nello scenario complicato, va anche messa la dichiarazione dell’altro giorno, nel corso di un forum al Messaggero, del sindaco Ignazio Marino che ha ammesso: prima o poi una piccola discarica di servizio dovremo realizzarla. Per ora l’area non è stata individuata, ma è certo che si guarda nei confini di tutta la Città metropolitana.



INDAGINE

L’ultimo fronte, tornando al rogo del Tmb di via Salaria, è quello dell’inchiesta giudiziaria: l’Ama non ha escluso che possa essere stato di origine dolosa e ha consegnato un alla procura le immagini delle videosorveglianza.
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