Sigaretta elettronica in vendita dai tabaccai: accordo raggiunto, arriva la “Jai”

Sigaretta elettronica in vendita dai tabaccai: accordo raggiunto, arriva la “Jai”
di Andrea Bassi
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Lunedì 16 Febbraio 2015, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 09:51
Se non è la fine delle ostilità lo si può considerare almeno un cessate il fuoco. Le e-Cig, le sigarette elettroniche, saranno vendute anche nei tabaccai, categoria che fino a qualche tempo fa si era strenuamente battuta per frenare il proliferare dei negozi per «svapatori», come sono definiti gli utilizzatori delle e-Cig.



Non è l’unico elemento dell’armistizio. Ce n’è anche un altro di rilievo. Ad entrare nel mercato italiano delle sigarette elettroniche attraverso l’accordo con i tabaccai è una delle multinazionali del fumo, tradizionalmente considerate nemiche del settore, la Imperial Tobacco, gruppo conosciuto per i marchi Gauloises, Davidoff, Fine.



Attraverso la controllata Fontem Ventures, lancerà sul mercato italiano, dopo averlo fatto su quello francese, una sigaretta innovativa, ribattezzata Jai. Una e-Cig usa e getta (ma c’è anche la versione più tradizionale), il cui prezzo partirà da 8 euro. Jai sarà venduta inizialmente in 2 mila tabaccherie romane, e poi sarà resa disponibile su tutto il territorio nazionale. «Il canale di distribuzione esclusivo delle tabaccherie prescelto da Fontem Ventures», spiega Valerio Forconi, portavoce della società, «rappresenta una garanzia e una certezza per i soggetti coinvolti: per i consumatori in primo luogo», continua Forconi, «ma anche per gli stessi gestori delle tabaccherie che vedranno una risposta al calo dei loro introiti dovuto al calo delle vendite di prodotti del tabacco». Per come è strutturato il prodotto della sigaretta usa e getta, anche l’impatto della nuova tassa da 3,75 euro più Iva per ogni dieci ml di prodotto, avrà un peso relativo.



LE REAZIONI

Ma come reagiranno i produttori di e-Cig e di ricariche raggruppati in Anafe Confindustria allo sbarco nel mercato italiano di un big come Imperial Tobacco? In realtà l’arrivo di un big nel settore non sarebbe visto male. Anzi. Dopo gli inasprimenti fiscali e i divieti di utilizzo delle sigarette elettroniche, dal mercato sono spariti migliaia di punti di vendita. I negozi di e-Cig sono passato da 5 mila a circa 1.200. L’arrivo di Imperial Tobacco, anche se tramite Fontem Ventures, società che, spiega Forconi, «opera indipendentemente dalla casa madre», insieme all’utilizzo del canale di vendita dei tabaccai è comunque visto come un’apertura del mercato della quale potranno beneficiare anche tutti gli altri operatori. Non è escluso nemmeno che dopo l’arrivo sul mercato di Imperial Tobacco altre multinazionali del fumo facciano la stessa scelta.



British American Tobacco, per esempio, ha lanciato in Inghilterra il suo prodotto Vype e non è detto che non possa replicare in Italia. L’altro big del settore, Philip Morris, ha fatto invece per il momento una scelta diversa. In Italia ha lanciato un prodotto ibrido, una sigaretta che assomiglia a quella elettronica ma che contiene cartucce di tabacco che vengono riscaldate senza combustione, generando una sorta di aerosol che dà una sensazione simile a quella del fumo. Il sistema si chiama iQos, lanciato per la prima volta in due città, Milano in Italia e Nagoya in Giappone.
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