Tiberio, spunta l'appalto per i lavori in una scuola

I carabinieri davanti al Comune di Sperlonga
di Marco Cusumano
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Domenica 22 Gennaio 2017, 20:03
Non sono soltanto quattro le gare oggetto dell'inchiesta Tiberio. La Procura di Latina ha focalizzato gli accertamenti, affidati ai carabinieri, anche su un'altra gara molto recente che riguarda alcuni lavori all'interno di una scuola.

E' il 13 maggio 2016 quando i carabinieri intercettano una conversazione tra l'architetto Isidoro Masi e l'ingegnere Gian Pietro De Biaggio, entrambi arrestati. I due parlano della procedura relativa alla gara per l'affidamento dei lavori e in particolare del contratto di appalto. «Nel discorso tra i due - si legge nelle carte del fascicolo - emergevano aspetti sorprendenti. De Biaggio appariva intimorito da una possibile reazione contraria di Armando Cusani rispetto all'esito della gara per l'affidamento dei lavori all'istituto scolastico». Durante la chiacchierata a quattro occhi l'ingegnere chiede a Masi: «Armando, rispetto all'esito di questa gara è tranquillo?». Secondo la ricostruzione degli investigatori, infatti, Cusani aveva delle aspettative rispetto all'esito della gara, una «esigenza non proprio personale» ma più che altro la pressione esterna che arrivava dal progettista dell'opera che «sponsorizzava la seconda classificata» alla gara. La ditta in questione, effettivamente arrivata seconda, presentò un ricorso e chiese l'accesso agli atti per contestare l'affidamento.

Così De Biaggio pensò che queste contestazioni fossero una diretta conseguenza dell'irrigidimento di Cusani rispetto all'esito della gara. Masi però lo tranquillizza affermando che esistono molte possibilità per controllare la gara, ma non sempre si riesce ad ottenere il risultato sperato e quello era uno di quei casi. Insomma occorreva imparare ad accontentarsi.

QUADRO INQUIETANTE
«Lo scenario che emergeva dalle conversazioni è a dir poco inquietante - rilevano gli investigatori - Esse provano chiaramente l'esistenza di manovre che declinano verso forme di reato previste nell'art. 353 cp., turbata libertà degli incanti». Il quadro tracciato dagli investigatori sembra piuttosto grave. Loro stessi descrivono «un contesto intriso da una cultura di illegalità che ha coinvolto pure l'ingegner De Biaggio, evidentemente consapevole di come certe dinamiche si muovono. Una cultura che porta i funzionari della pubblica amministrazione a esprimere valutazioni su pretese illegittime all'esito di gare totalmente pilotate. Tali condotte, per come sono rappresentate dagli stessi indagati, sembravano riconducibili a dinamiche assolutamente normali, ma che normali in realtà non sono per niente».

PRESSIONI CONTINUE
Se infatti può accadere di ricevere pressioni per un appalto, la reazione certo non può essere giustificata. «Cusani - sottolineano gli investigatori - di fronte alle pressioni avrebbe dovuto opporsi, contestare, interrompere quel circuito, ed invece lo ha agevolato e alimentato, diventandone il regista, per poi accettare l'esito diverso». Come dice Masi «ci sono cose che non escono perfettamente bene, le ciambelle non escono con il buco». De Biaggio, che aveva ormai assimilato quelle dinamiche illegali, si preoccupava della reazione di Cusani «provando ancora una volta come tutti i soggetti coinvolti avessero consapevolezza di come funziona il sistema».
Ulteriore prova di questa consapevolezza, secondo i carabinieri, si ricava dalla lettura dell'affermazione di Masi quando parla con De Biaggio: «Giampié, quando si fanno le cose, lui non è che può dettare tutte le sfaccettature. Ci sono cose che non escono perfettamente bene, le ciambelle non escono con il buco. Le aspettative potevano essere... perché c'è una persona, ma non perché gli importava a lui. A lui non importava niente perché uno si è messo a spingere su quella cosa». Sono dunque le pressioni del progettista a smuovere Cusani, sempre secondo la ricostruzione di Masi.

L'offerta anomala della ditta che ha vinto la gara viene comunque analizzata dalla commissione presieduta proprio da De Biaggio. Bisognerà capire se tale verifica sia stata corretta e puntuale, si tratta di un accertamento che potrebbe essere effettuato tramite una perizia tecnica. Dai dialoghi registrati durante i lavori della commissione, infatti, emerge come gli stessi membri avessero espresso qualche dubbio su alcune voci di prezzo che sembravano eccessivamente basse. Insomma il caso è ancora tutto da chiarire e potrebbe portare a nuovi importanti sviluppi.