E’ morto al San Camillo dopo due settimane di agonia l’operaio caduto dal tetto di un capannone

E’ morto al San Camillo dopo due settimane di agonia l’operaio caduto dal tetto di un capannone
di Fabrizio Scarfò
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Aprile 2024, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:33

Non ce l’ha fatta l'operaio cinquantunenne che lo scorso lunedì 8 aprile era caduto giù dal tetto di un capannone di un'azienda in via Carrara, tra Latina Scalo e Sermoneta. Un volo di oltre sette metri che aveva reso necessario il trasporto del lavoratore di nazionalità romena in eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva del nosocomio della Capitale. 48 ore fa, esattamente due settimane dopo aver lottato fra la vita e la morte in seguito all’incidente sul lavoro, l’uomo è spirato a causa delle gravissime ferite riportate. 
La spaventosa caduta dal soffitto del capannone dell'azienda che si occupa di costruzioni meccaniche, infatti, gli aveva causato un trauma cranico, uno toracico e diverse fratture multiple agli arti, rivelatesi fatali per il cinquantunenne. Secondo quanto ricostruito dal personale dell'ispettorato del lavoro e del servizio di prevenzione della Asl, intervenuto quella mattina insieme agli agenti di polizia per ricostruire la dinamica dell'accaduto, l’operaio si trovava nella struttura di via Carrara per conto di una ditta individuale, chiamata per la riparazione del tetto dove vi era una perdita d'acqua, dal quale era poi precipitato giù. Subito erano iniziate le indagini dei tecnici che si occupano della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, coordinati in provincia di Latina dal dottor Ionta, i quali avevano anche proceduto all'accesso a tutta la documentazione dell'azienda, al fine di valutare eventuali prescrizioni nel caso in cui fossero individuate delle irregolarità. Accertamenti che non sono ancora terminati, volti a comprendere cosa stesse facendo l'uomo sul tetto e, soprattutto, come sia stato possibile che la copertura gli sia crollata sotto i piedi. 
Quello del cinquantunenne è l'ennesimo incidente sul lavoro di questo primo bimestre del 2024, durante il quale sono stati addirittura 531 quelli verificatisi nella sola provincia di Latina, come ricordato pochi giorni fa da Cgil, Cisl e Uil. «Un numero che, dopo Roma, colloca il nostro territorio al secondo posto per insicurezza – le parole utilizzate dai tre segretari generali Massafra, Cecere e Garullo –.

Insicurezza che spesso, purtroppo, si colora di nero: 11 le persone morte sul lavoro in tutto il Lazio, 9 a Roma e 2 a Latina». A cui si va ad aggiungere il decesso di 48 ore fa. «In questi primi 4 mesi, solo nell’area della Capitale, sono stati effettuati 826 controlli nei cantieri edili, di cui il 76% sono risultati irregolari» aggiunge invece il segretario generale della Fillea-Cgil di Frosinone e Latina Alessio Faustini: «Molte le contestazioni, tra le quali il lavoro nero e irregolare, in forte aumento, e la mancanza di addestramento. Numeri che rendono più che mai attuale in tutta la regione il tema della formazione, tanto per gli operai delle aziende quanto per i lavoratori autonomi, ma anche quello del contratto e delle ispezioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA