Nei confronti della compagna di quest'ultimo e della ex moglie di Grossi è invece stata disposta la misura cautelare dei domiciliari. Da tutta una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche è infatti emerso che i quattro cooperavano quotidianamente nell'attività di spaccio. Proprio come ha dimostrato il sequestro di tre chili di stupefacente dello scorso mese di ottobre, non si trattava soltanto di marijuana, ma anche di hashish (17 panetti per un totale di 1.678 grammi) e cocaina (110 grammi divisi in 220 dosi). Il pusher, secondo quanto accertato dagli uomini coordinati dal capitano Gianfranco Mozzillo, anche dopo essere stato recluso in carcere, ha continuato l’attività illecita impartendo ordini e disposizioni ai suoi “collaboratori”. Ed era sempre Grossi, stando a quanto riportato nella nota del comando provinciale della Finanza, a dire dove trovare lo stupefacente, a chi venderlo e da chi riscuotere i vari crediti vantati.
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