Vannacci scuote la Lega, gelo di Giorgetti. Il generale prova a difendersi: «Nessuna offesa»

La Cei attacca: così si torna ai tempi bui

Il generale Roberto Vannacci presenta il suo libro "Il mondo al contrario", a Milano, 01 marzo 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
di Mario Ajello
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Sabato 27 Aprile 2024, 23:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 11:59

Comincia ad alzo zero la campagna elettorale del generale Vannacci. Le sue parole sui ragazzi disabili sono al centro di una contestazione da più parti. Perfino dentro la Lega che lo ha candidato. Lui ha detto alla Stampa che gli studenti, compresi i disabili, «a scuola vanno divisi in base alle loro capacità. Credo che classi con caratteristiche separate aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità ad esprimersi al massimo e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare». Discriminazione? «No, un disabile però non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri». Parole che tutti, a cominciare dalla Cei, stanno stigmatizzando: «Così, torniamo agli anni bui della storia». Ma è sul Carroccio, per niente convinto di aver dovuto imbarcare Vannacci alle Europee, per scelta di Matteo Salvini, che si registra una pesante presa di distanza dal modo di pensare del generale capolista come indipendente in Centro Italia. Giancarlo Giorgetti, che in queste settimane aveva cercato di evitare il tema Vannacci a lui sgradito, dice a proposito delle classi speciali per i disabili e delle altre esternazioni del generale: «Non condivido». E aggiunge il ministro dell'Economia: «Vannacci non è della Lega». Una presa di distanza molto decisa. Pronunciato nella sede della Lega a Varese, durante la presentazione della candidata Isabella Tovaglieri. «Lei - fa notare Giorgetti, proseguendo la polemica su Vannacci - è una candidata figlia di questa terra, sente quello che pensa la gente, serve il territorio». Non rientra insomma nella categoria del «paracadutista-paracadutato», come molti leghisti chiamano Vannacci, e non lo comportano dei loro.

Vannacci e le frasi sui disabili, i presidi di Roma: «Impegno dei docenti per favorire inclusione»

L'indignazione di Giorgetti si aggiunge a quella di Fedriga e di altri, sul Carroccio, dove l'umore di molti dirigenti e parlamentari non è dei migliori: «Vannacci è un personaggio provocatorio, ci farà ballare con le sue sparate per tutta la campagna elettorale». Questo si vedrà. Intanto, oltre ai vescovi guidati dal cardinale Zuppi, l'associazione dei presidi italiani - e altre che lavorano nell'ambito educativo - sono in profondo disaccordo con Vannacci: «I disabili in classe sono una risorsa. L'idea del generale di separarli è ghettizzante e anticostituzionale».

Ma a livello politico, dove l'indignazione del Pd è massima e Renzi trova «vergognosi» gli argomenti del generale, è anche nel centrodestra che la posizione di Vannacci sta producendo molte critiche. Sia a livello di governo sia a livello territoriale. Il forzista Roberto Santangelo, assessore regionale dell'Abruzzo all'Istruzione e alle Politiche sociali, è netto: «Così si ghettizzano i ragazzi fin dall'inizio del loro percorso scolastico. L'inclusione sociale e culturale è un valore imprescindibile».

 

Si sta insomma delineando nel centrodestra un fronte avverso alle posizioni estreme di Vannacci. Rifiutate fin da subito dal ministro della Difesa, Crosetto, che ora è in larga compagnia. Alla kermesse di FdI a Pescara sono tutti costernati. «I disabili in classi separate? Per favorire l'integrazione - dice il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella - è bene che ci sia una mescolanza e che le persone siano abituate a stare anche con chi ha delle diversità». E un altro ministro, quello dello Sport, Andrea Abodi, sempre da Pescara, durissimo: «Sono agli antipodi delle idee espresse dal generale. Si tratta di concetti non condivisibili, lontani anni luce dal nostro punto di vista culturale e morale». E sono concetti, «che non incidono minimamente nelle politiche di governo che vanno esattamente nell'altra direzione, quella dell'inclusione e del rispetto come principio supremo».

LA RETROMARCIA

Nessuno nel governo rimprovera esplicitamente Salvini per aver messo in campo il generale che la pensa così, ma tutti non hanno approvato questa candidatura. FdI - come si fa notare ai suoi vertici dove il super-meloniano Donzelli stigmatizza le dichiarazioni di Vannacci e il capogruppo Foti: «Non commento ciò che non condivido» - ha anche il timore che sparate del genere «creano una frattura con il mondo cattolico , quando non ce ne sarebbe proprio il bisogno». Il vicepresidente della conferenza episcopale, monsignor Francesco Savinio, parla infatti così: «Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà». E incalza: «Le classi separate riproducono i ghetti».

La bufera è racconto che in serata Vannacci prova ad innescare una mezza retromarcia. «Nessuno rimane indietro, ma liberiamo ali e cervelli di chi sa o vuole volare!». Così scrive su Facebook il candidato leghista. Il quale ha intanto cancellato il post sul titolo della sua contestatissima intervista a proposito dei disabili, ma anche dell'anti-fascismo di cui non si sente parte, che lui non approva, e lo ha sostituito, e lo ha sostituito con queste parole: «Gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli».

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