Parcheggio multipiano: degrado
e bilanci in rosso all'ombra
della Corte dei Conti

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Sabato 25 Febbraio 2017, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 18:40
Sui pannelli luminosi, da quando è entrato in funzione, campeggia la scritta «Libero», ma presto potrebbe comparirne un’altra: «Chiuso per fallimento». Viaggia sull’orlo del crac il parcheggio multipiano di viale Mazzini, una delle opere pubbliche più importanti realizzate nel capoluogo in questi ultimi anni, quella che, insieme all’ascensore inclinato (anche questo non in forma sempre smagliante), avrebbe dovuto rivoluzionare la mobilità di collegamento tra la parte bassa e quella alta della città. L’opera, ancora, che ha inglobato la gestione di quasi la metà dei parcheggi a pagamento per 30 anni. Ebbene, su tutto questo, se non siamo ai titoli di coda poco ci manca.
DEGRADO
Intanto le immagini che scorrono fanno pensare al peggio. Sono quelle di una struttura che versa nel più assoluto degrado. La scala mobile ferma, gli ascensori non funzionanti, scritte in ogni angolo, sbarre e lampioni rotti, idranti rubati o lasciati per terra srotolati, scale invase da erbacce e rifiuti, pavimentazione dissestata, un anfratto utilizzato come un bagno pubblico. Se non fosse per una manciata di auto parcheggiate al piano superiore, sembrerebbe una struttura abbandonata. Un’opera costata milioni e milioni di euro, anche troppi secondo la Corte de Conti, è stata ridotta in brandelli da un manipolo di vandali. Uno scempio avvenuto alla luce del sole, nel cuore della città, senza diventare mai veramente un problema, come se il multipiano di viale Mazzini fosse terra di nessuno, un corpo estraneo. Ma questo, per assurdo, ormai rischia di diventare l’ultimo dei problemi.
LA POSIZIONE DI ZEPPIERI
Ora in ballo c’è ben altro: grane finanziarie dove ballano bei soldini. «Ci sono grossissimi problemi», dichiara senza girarci intorno Leonardo Zeppieri, presidente della “Frosinone Mobilità e Servizi srl”, la società che in base al contratto sottoscritto nel 2004 ha completato il parcheggio di viale Mazzini in cambio della gestione per trent’anni dello stesso e delle soste a pagamento (quasi la metà) di Frosinone. L’imprenditore lo dice chiaro e tondo: «Il Comune ci ha abbandonato e con le perdite che registriamo saremo costretti a portare i libri in tribunale». Il privato ha fatto male i conti? Macché, almeno secondo Zeppieri: «Il piano economico-finanziario che sottoscrivemmo all’epoca nel corso degli anni è stato variato per cause non dipendenti dalla nostra volontà portando la redditività del progetto quasi a zero. Il piano prevedeva 800mila euro l’anno di introiti, tra multipiano e strisce blu, oggi l’entrate si attestano a poco più di 150mila euro. Riusciamo a mala pena a coprire il costo del mutuo e nel multipiano, dove i 54 box auto sono rimasti invenduti, le tasse che paghiamo al Comune, circa 12 mila euro all’anno, sono maggiori degli introiti».
IL LODO ARBITRALE
E non è soltanto lo sfogo di un imprenditore che ha visto andare in fumo un investimento. Ci sono le carte, persino bollate. Quelle del lodo arbitrale costituito per dipanare la matassa. «Il Collegio arbitrale, nel aprile 2015, sulla base della relazione del Ctu, ha condannato il Comune di Frosinone ad adottare i provvedimenti per riequilibrare il piano economico-finanziario e ripristinare una gestione remunerativa del multipiano e delle strisce blu». Il contenzioso è ancora in corso perché il Comune ha proposto appello, ma nel frattempo la società ha chiesto un risarcimento danni di 9 milioni di euro.
Ma cosa contesta la società al Comune? Aver adottato provvedimenti o di non averne adottati altri che non hanno incentivato l’uso del multipiano e di aree a strisce blu gestite dalla società. Zeppieri ne elenca qualcuno: «L’istituzione delle soste gratuite su un lato di viale Mazzini e in via Firenze; il malfunzionamento dell’ascensore inclinato che ha di fatto reso inutilizzabili i parcheggi di via Veccia; la sottrazione di un importante numero di parcheggi a pagamento come i 70-80 posti in piazzale De Matthaeis. A questo poi si aggiunga lo spostamento dell’ospedale che ha reso inutilizzato il parcheggio di piazza dei Tre Martiri Toscani».
LA CORTE DEI CONTI
A complicare il tutto c’è anche il procedimento della Corte dei Conti che ha portato a giudizio ex assessori (tutta la giunta Marzi tranne Marzi: Michele Marini, Claudio Capparelli, Sandro Silenzi, Amedeo Di Sora, Alessandra Mandarelli) e i dirigenti Vincenzo Giannotti e Antonio Fracassa per un presunto danno erariale di circa un milione e mezzo di euro, causato da ritardi e lievitazione di costi. La prima udienza si terrà a giungo. Nel frattempo, il caso del multipiano è stato citato, come tra i più emblematici di danno derivanti da appalti, nella relazione nazionale del procuratore generale della Corte dei Conti.
Nel frattempo la società “Frosinone Mobilità e Servizi srl”, dopo un pignoramento a fronte di una sentenza favorevole del 2014, ha ottenuto dal Comune circa 300 mila euro di risarcimento per i maggiori oneri sostenuti nella realizzazione del multipiano. Un’opera a perdere il parcheggio di viale Mazzini. Per il privato, ma anche per le tasche dei cittadini.
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