Tutti lo conoscono in paese, Luca Agostino, detto “Luchetta”, l'uomo di 41 anni fermato per l'omicidio di Armando Tortolano, avvenuto domenica sera alle 19.30 a Villa Latina.
“Conosco bene lui, il fratello, la compagna e i due figli di 10 e 11 anni. È un ragazzo come tanti, sportivo", dice il primo cittadino Persichini, nel tracciare il profilo del presunto responsabile.
In queste ore si delineano i primi contorni del delitto che ha sconvolto "La Valle".
Ancora parole per l'uomo finito in carcere: "Siamo tutti scioccati - dice il sindaco - anche perché l’omicidio, se gli inquirenti appureranno che si tratta di questo, è avvenuto nel giorno in cui stava festeggiando la comunione della figlia. Non riesco a capire che cosa gli sia potuto scattare nella testa. In paese si chiacchiera e si è parlato di screzi reiterati fra i due, ma cosa ci sia di vero questo non lo so. So per certo che non si tratta di motivi passionali o legati al traffico di sostanze stupefacenti. Villa Latina è un paese tranquillo dove il tasso di criminalità è bassissimo. Ritengo che si sia trattato davvero del tragico ed imprevedibile epilogo di ruggini covate sotto la cenere“.
Descritto da tutti come una persona normale, forse meno espansiva rispetto alla vittima che davvero in paese a tutti era conosciuta come una persona allegra e amico di tutti. Agostino negli anni addietro si era dato da fare con lavori di manovalanza, ha una compagna affettuosa e per bene, due figli educati e proprio per questo, in un quadro di normalità, quanto accaduto sta suscitando davvero sgomento e un profondo dolore nell’intera comunità. Del resto solo poche ore prima la più piccola era stata il ritiro spirituale presso il santuario di Canneto per preparare la prima comunione, un giorno atteso di gioia e felicità familiare.
Avevano pranzato in un ristorante della zona, poi il buio. Che cosa abbia spinto Agostino, insieme alla moglie, recarsi in auto a casa di Tortolani è tutto da chiarire. Questa mattina la vettura sequestrata, una Freemont nera, si trovava all’interno del parcheggio della stazione dei carabinieri di Atina per essere perquisita. Lui è in carcere, con l'accusa di omicidio volontario. Una persona sconvolta, nel corso dell'interrogatorio notturno nella caserma di Atina, dove i carabinieri lo hanno condotto domenica sera, sarebbe scoppiato a piangere, poi una frase: "Non volevo uccidere nessuno".