Cassino capitale europea della cultura
il sindaco fa retromarcia, sbagliata la data

L'ingresso del comune di Cassino
di Domenico Tortolano
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 17:45
“La mia è una proposta di candidatura nella ricorrenza dell’80. anniversario della distruzione di Cassino. Ma se ho male interpretato la norma ne prendo atto.” Così il sindaco Carlo Maria D’Alessandro giustifica l’iniziativa di proporre la candidatura di Cassino a Capitale Europea della Cultura nel 2024. Per quella data, però, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea  hanno già stilato l’ordine degli Stati, fino al 2033, ai quali spetta  la designazione. La capitale europea della cultura è una città, che per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale e la loro visibilità internazionale. Per il  2024 sono state scelte Estonia e Austria e potrebbe arrivare un terzo  Stato candidato o potenziale candidato ma riservato a quelli che entrano nella comunità europea. L’Italia, perciò, è  esclusa. Il sindaco, di fronte a questa realtà delle scelte, non si arrende e dice:”Comunque non mi fermo e vado avanti. Anche se avanza il fronte del disfattismo sempre pronto a colpire chi vuole portare sviluppo alla città e al territorio. Mi confortano nel mio progetto le più importanti istituzioni locali. Perché si tratta di portare a Cassino grossi investimenti.” Il sindaco vorrebbe chiedere una deroga alla regola comunitaria.  L’Italia è stata indicata nel 2033 a designare una città capitale della cultura. “Se non ci riuscirò adesso – osserva D’Alessandro – un altro sindaco o io stesso, perché no, potrà provarci nel 2033. La città è ricca di storia e può ambire a diventare capitale europea della cultura.” 
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