Il Csm apre pratica sull'ispezione a Trani
Alfano: così si viola la Costituzione

Michele Santoro a Trani (foto Luca Turi - Ansa)
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Martedì 16 Marzo 2010, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 23:13
ROMA (16 marzo) - Scontro tra il Consiglio superiore della magistratura e il ministro della Giustizia Angelino Alfano sull'ispezione avviata sulla procura di Trani che si sta occupando dell'inchiesta Rai-Agcom dopo le rivelazioni di stampa relative all'iscrizione nel registro degli indagati del premier Silvio Berlusconi. Il Csm ha aperto un fascicolo sull'ispezione. Dura la critica del ministro Alfano che considera l'iniziativa un atto incostituzionale. Oggi gli ispettori hanno incontrato il pm di Trani, Michele Ruggiero e il procuratore Capristo. E Ruggiero è stato chiaro: gli 007 del ministero della Giustizia non vedranno i fascicoli, non sapranno più di quanto sanno gli indagati, c'è il segreto istruttorio. Ma quella di oggi è anche la giornata dell'audizione di Michele Santoro davanti ai pm di Trani. Il giornalista, che ha intenzione di costituirsi parte civile, ha consegnato lettere della Rai e dell'Agcom relative, tra l'altro, alla presenza di Travaglio nella sua trasmissione e afferma: le pressioni su Annozero sono pubbliche. A livello politico, mentre il Pdl prepara la piazza per la manifestazione del 20 marzo e accelera sul ddl intercettazioni, Silvio Berlusconi parla di guidici e di sinistra che vogliono influenzare il voto e di libertà «mutilata e offesa». «Basta polveroni» chiede il Pd al premier, mentre Casini parla di «una campagna elettorale giocata sull'eterna lotta tra i magistrati e Berlusconi». Domani gli avvocati del premier incontreranno i pm di Trani.



Alfano: il Csm viola la costituzione. «L'iniziativa del Csm di aprire una pratica contro un'ispezione disposta in base all'art. 107 della Costituzione è quanto di più grave si sia mai visto da parte di questo organismo - ha detto il ministro Alfano - ed è un comportamento inaccettabile che viola la costituzione e vulnera il sistema democratico della divisione dei poteri». Per Alfano il Csm anziché indagare sulla fuga di notizie dalla procura, sullle intercettazioni al premier messa a disposizione dei giornalisti «travalicando i propri poteri apre una pratica che, all'evidenza, tende a comprimere l'attività degli ispettori». In mattinata Alfano aveva invitato a «trovare e punire le talpe» dell'inchiesta pugliese.



Il pm di Trani: gli ispettori non vedranno i fascicoli. «Tutto quello che non è stato reso noto agli indagati non sarà reso noto agli ispettori» ha detto il pm di Trani, Michele Ruggiero poco prima dell'audizione. Rispondendo a una cronista che gli chiedeva se gli ispettori avessero a disposizione gli atti dell'inchiesta o se il segreto istruttorio valesse anche per gli 007 di via Arenula, Ruggiero ha replicato: «Vede, lo sa anche lei che c'è il segreto istruttorio». L'unico atto finora consegnato agli indagati è la conferma che la procura ha fornito ieri ai legali del premier, che ne avevano fatto richiesta, sulla iscrizione del nome di Silvio Berlusconi nel registro degli indagati per concussione e violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario.



Berlusconi: ogni volta che si vota vengo indagato. «Da quando sono sceso in campo alla vigilia di ogni sfida elettorale l'alleanza ormai scoperta tra la sinistra e una parte della magistratura interviene indebitamente nella campagna elettorale per influenzare il voto dei cittadini»: è quanto scrive Silvio Berlusconi in una lettera inviata oggi ai sostenitori dei Club della libertà presieduti da Mario Valducci. Il premier è convinto che ad influenzare l'esito delle elezioni «ci hanno provato in Lombardia e a Roma, dove non hanno consentito la presentazione delle nostre liste e hanno cercato di far credere a tutti che la colpa fosse dei nostri delegati. Ci provano anche con le ormai consuete accuse ad orologeria enfatizzate dai giornali compiacenti».



«Sull'inchiesta Trani dobbiamo reagire». Di fronte agli attacchi di questi giorni «non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo reagire». Da qui l'invito del premier a partecipare alla manifestazione del 20 marzo in piazza San Giovanni a Roma «manifesteremo in difesa del nostro diritto a votare, in difesa del nostro diritto alla privacy, per ribadire i risultati del nostro governo e per far sottoscrivere ai tredici candidati governatori dei precisi impegni di lavoro».



«A Trani Libertà mutilata e offesa». «La vicenda della procura che controlla il presidente del Consiglio che parla al telefono è segno di una libertà mutilata e offesa» ha detto in serata in un nuovo intervento al tg Studio Aperto su Italia 1. «Ci sono magistrati - aggiunge - che spendono denaro per costose intercettazione a tappeto per ipotesi di reato su ciò che il presidente del Consiglio dice sia in privato sia in pubblico». L'inchiesta vìola «la competenza territoriale e dell'intero codice di procedura» afferma Berlusconi.



«Certi giudici vogliono impedirmi di lavorare».
«Le continue e reiterate azioni di certa magistratura nei confronti di una istituzione dello Stato come il presidente del Consiglio finiscono per sottrarre molto tempo all'impegno e al ruolo di governo. E c'è da chiedersi se una delle finalità di tali azioni non sia proprio quella di impedire di lavorare al presidente del Consiglio». Per Berlusconi è necessaria «una riforma radicale della giustizia ormai indirizzata a fini di lotta politica da parte di una certa magistratura»



Quanto alle elezioni il premier è convinto che «moderati e i riformisti andranno in massa alle urne per difendere legalità e democrazia».



Santoro: pressioni su Annozero sono di dominio pubblico. «Le pressioni che si sono svolte nei confronti di Annozero credo che siano pressioni di dominio pubblico che vanno avanti dall’Editto bulgaro in poi». Così Michele Santoro ha risposto alle domande dei cronisti subito dopo essere stato ascoltato, per circa due ore, in procura a Trani.



Santoro consegna a pm lettere Rai su Travaglio ad Annozero. Ai pm il giornalista, che sta valutando se costituirsi parte civile, ha raccontato e documentato le presunte pressioni esercitate dalla politica per fermare Annozero. Ha anche consegnato le lettere aziendali dell'autunno scorso e una missiva dell'Agcom. L'audizione sarebbe stata secretata. Il giornalista avrebbe consegnato ai magistrati le lettere aziendali dell'autunno scorso sul contratto di Marco Travaglio ad Annozero. Le missive sarebbero firmate dal direttore generale della Rai, Mauro Masi, e dal direttore di Raidue Massimo Liofredi. Una farebbe riferimento al parere chiesto dal dg Masi all'Autorità Garante nelle Comunicazioni (Agcom) sulla 'vicenda Travagliò. Tra gli atti ci sarebbe anche la delibera 19 del 2009 dell'Agcom relativa alla sanzione per la puntata di Annozero del primo maggio del 2008 nella quale erano state trasmessi stralci del V-Day di Beppe Grillo del 25 aprile 2008 in cui il comico genovese criticava il capo dello Stato. Tocca ora ai quattro magistrati del pool Rai-Agcom capire se dietro quelle lettere ci sono o meno elementi utili alla vicenda che interessa il premier Silvio Berlusconi, indagato per concussione e minacce all'Agcom.



Bersani a Berlusconi: basta polveroni. «Berlusconi la smetta di creare polveroni e si occupi delle cose che contano». Pier Luigi Bersani risponde così ai cronisti alla Camera che gli chiedono un commento sulle affermazioni del premier secondo cui ci sarebbe una “indebita influenza su voto da parte di sinistra e giudici”. «Berlusconi - aggiunge il segretario del Pd - deve capire che noi non ci occupiamo di questioni giudiziarie ma cerchiamo di occuparci di politica e dei problemi degli italiani».



Di Pietro: metodi mafiosi. Berlusconi con i suoi attacchi quotidiani e Alfano con gli ispettori ministeriali «si stanno comportando in perfetto stile mafioso, minacciando e denigrando i magistrati che cercano di fare il proprio dovere. Quelli di Trani sono solo gli ultimi di una catena». Lo ha detto il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, alla Camera. «Questo governo continua Di Pietro - non ha mai affrontato la crisi con interventi economici strutturali seri».



Casini: disfida con pm è un favore a Berlusconi. «Questa campagna elettorale è l’ennesima disfida di Barletta fra i magistrati e Berlusconi: è un enorme favore che gli viene fatto» ha affermato Pier Ferdinando Casini stamani alla Spezia. «Non si parla di programmi, né dei problemi della gente. A Berlusconi si potrebbe chiedere di rispondere su quello che non ha fatto. Invece si continua a parlare di tutt’altro - ha proseguito Casini -. Intanto, ci sono tanti Comuni che potrebbero contribuire a rilanciare l’economia, ma l’interpretazione del patto di stabilità fa sì che resti tutto fermo, e la pubblica amministrazione non è mai stata nemica dei cittadini come oggi». «Dopo vent'anni siamo al punto di partenza. Una campagna elettorale giocata sull'eterna lotta tra i magistrati e Berlusconi» ha ribadito Casini a Genova.



«Se Berlusconi ha bisogno di Gerovital questa inchiesta di Trani glielo fornisce a piene mani» lo ha poi dichiarato in serata il leader dell'Udc nel corso di un comizio elettorale a Genova a sostegno di Claudio Burlando. Secondo Casini, il giustizialismo di Di Pietro così come l'inchiesta di Trani sono un «favore politico» a Berlusconi perché gli consentono «per l'ennesima volta di interpretare il ruolo in cui egli è il migliore: cioè quello della vittima». «È più forte, è più ricco, ha risolto tutti i suoi problemi, ma dopo 20 anni l'interpretazione migliore è ancora quello del vittimismo» ha concluso Casini.



Via libera dal Csm a pratica su ispezione a Trani. Il Comitato di presidenza del Csm ha dato il via libera all'apertura della pratica, chiesta ieri dalla maggioranza dei consiglieri, sull'ispezione alla Procura di Trani. Si ne dovrà verificare se il mandato degli 007 di Alfano comporta interferenze con le indagini. I consiglieri che hanno sottoscritto la richiesta di un'indagine del Csm (tutti tranne i tre laici del Pdl e dell'Udc) nutrono forti dubbi sulla bontà dell'iniziativa del ministro Alfano visto che ha incaricato i suoi ispettori di accertare «fatti e circostanze che riguardano esclusivamente l'attività giurisdizionale» e che dunque sono fuori dai loro poteri di indagine, come la competenza territoriale, l'ammissibilità delle intercettazioni telefoniche disposte, e i motivi della fuga di notizie.



Mancino: ispezione non comprima indagine.
«L'indagine giudiziaria non può essere compressa dall'ispezione» ha sottolineato il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. La pratica «è stata affidata alla VI Commissione perché ribadisca i confini tra l'ispezione e l'indagine giudiziaria, che non può essere compressa dall'ispezione stessa». Il vicepresidente del Csm ha sottolineato che «bisogna rispettare l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati requirenti». E ha sottolineato come il mandato degli ispettori sia delimitato dalla Costituzione «con precisa attenzione nei riguardi dell'attività di indagine». Alla domanda se sarà acquisito il mandato degli ispettori, Mancino ha risposto: «si tratta di una questione che adesso è nelle mani della VI Commissione».



Il Csm ha rinviato invece la decisione sul consigliere Cosimo Ferri (finito nelle intercettazioni dell'inchiesta di Trani per alcuni colloqui avuti con il commissario di Agcom Giancarlo Innocenzi), il quale, al termine dell'audizione, si è detto «molto soddisfatto». Ferri ha ribadito ribadire la natura pienamente lecita delle sue conversazioni telefoniche con il commissario Innocenzi.



Minzolini-Innocenzi, casi in Cda e autorità. Il caso Minzolini sarà domani sul tavolo del cda Rai, con i consiglieri del centrosinistra che aprono oggi un altro fronte, quello delle nomine interne al Tg1 che farebbero ipotizzare una «campagna di ritorsione nei confronti dei giornalisti "non omogenei" alla direzione». La posizione di Innocenzi sarà invece valutata giovedì dal Consiglio dell'Autorità.



Berselli: ddl intercettazioni in Senato entro aprile. Il Senato inizierà «quanto prima» l'esame del ddl sulle intercettazioni e sarà «un esame assolutamente veloce» per arrivare «alla votazione entro la fine di aprile». Dopo la pubblicazione delle telefonate del premier, il presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Filippo Berselli, spiega di essere pronto «a convocare i senatori anche in seduta notturna per fare presto» a «valutare le modifiche alle nuove norme». Si comincerà, dice, «il 7 aprile e andremo avanti spediti. Entro e non oltre il mese di aprile il testo sarà pronto per l'Aula».



Rutelli: regionali? C'è più trasparenza nelle elezioni in Iraq. «C'è il Csm che indaga sugli ispettori mandati a indagare sulla procura di Trani che indaga sulle intercettazioni. Tutti indagano su tutti. È un manicomio». Così Francesco Ruteli, leader di Alleanza per l'Italia, parla durante una conferenza stampa dell'inchiesta di Trani e ironizza: «Ora ci manca solo qualcuno che pensi di indagare il Csm...». «Queste elezioni regionali sono caratterizzate da una assoluta mancanza di trasparenza, peggio che in Iraq». Francesco Rutelli, leader dell'Alleanza per l'Italia, parla così della decisione di ieri, presa a maggioranza dal Cda Rai, di non ripristinare i talk show.



Nell'inchiesta Rai-Agcom sono indagati Berlusconi, per concussione e minacce ai danni dell'ufficio del Garante per le Comunicazioni, il consigliere dell'Agcom Giancarlo Innocenzi con l'accusa di favoreggiamento per non aver ammesso, durante l'interrogatorio del 17 dicembre scorso a Trani, di aver subito pressioni da Berlusconi per fermare Annozero, e il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, accusato di rivelazione di segreti su un procedimento penale per aver rivelato al telefono, subito dopo essere stato ascoltato dal pm Ruggiero, il contenuto dell'interrogatorio durante il quale era stato sentito sui tassi usurari applicati su alcune carte di credito American Express.






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