Latina, belle e cattive: le baby-bulle
terrorizzavano le rivali in amore

Latina, belle e cattive: le baby-bulle terrorizzavano le rivali in amore
di Aldo Cepparulo
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Domenica 21 Marzo 2010, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 22:59
LATINA (21 marzo) - Belle, cattive e giovanissime. Cos aggressive da soggiogare i loro coetanei maschi e terrorizzare le compagne. Una vera e propria gang in rosa quella scoperta a Latina, in pieno centro, dalla polizia che bloccato le scorribande di un gruppo di minorenni agguerritissime diventate il terrore delle altre ragazzine del capoluogo pontino.



Il gruppo di baby bulle è salito alla ribalta della cronaca dopo una raffica di segnalazioni arrivate alla polizia. Il capo della gang, in particolare, una quindicenne biondina agiva in maniera sfrontata: bastava anche solo uno sguardo di troppo rivolto a un maschio del gruppo per scatenare la collera. Un litigio, uno spintone, qualche parolaccia, fino alla rissa, alle minacce, ai soprusi e alle intimidazioni “trasportate” anche sotto la casa della malcapitata, affrontando addirittura i genitori delle vittime allo scopo di dissuaderli dallo sporgere denuncia.



E tutto per difendere il loro cosiddetto territorio, ovvero piazza San Marco e la sua cattedrale, nel pieno centro a Latina, abituale luogo di ritrovo e “struscio” del sabato sera per molti adolescenti.



A capeggiare la baby gang era una ragazzina di 15 anni, che frequenta la terza media: è stata denunciata al tribunale dei minori, insieme a una 14enne, per ingiurie, lesioni e minacce. Segnalate invece all’autorità giudiziaria altre due ragazzine di appena 13 anni.



Le prepotenze del gruppo di ragazze erano diventate nelle ultime settimane più pesanti e frequenti del solito, come avevano denunciato alcuni ragazzi. Le giovanissime del gruppo, tutte di estrazione sociale diversa ma non in situazioni di disagio, grazie al loro aspetto piacevole avevano conquistato il consenso dei maschi. Le segnalazioni, tutte rigorosamente anonime sono state vagliate dallo stesso questore di Latina, Nicolò D’Angelo e hanno fatto scattare immediati controlli da parte delle “volanti” che si sono intensificati proprio allo scopo rompere il muro di omertà delle vittime e convincerle a compiere il dovere civico di sporgere una denuncia ufficiale.



Ma le minacce sono “volate” anche in Internet. E l’ultimo messaggio lasciato su Facebook dalla gang in rosa, dopo l’ennesima zuffa di sabato scorso, è un addio: «Ci mancheranno i nostri sabati passati a risse». C’era stata una denuncia sporta dalla madre di una delle vittime e poi ritrattata. «Ma alla fine analizza il capo di gabinetto della Questura, Nicolino Pepe il fenomeno è stato debellato».
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