Tutti i retroscena del Banksy rubato al Bataclan e ritrovato in Abruzzo: in tv il colonnello, il ladro, il mandante, il battitore d'asta

Il documentario andrà in onda domani, mercoledì 8 novembre, alle 21,15 su Rai 5

La storia del Banksy rubato: in tv il colonnello, il ladro, il mandante, il battitore d'asta
di Rosalba Emiliozzi
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Martedì 7 Novembre 2023, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Un giallo internazionale che vede un Banksy come "La ragazza triste", salvato dal mercato nero delle opere d'arte rubate e di valore inestimabile, restituito come simbolo di lutto e preghiera della strage terroristica del Bataclan di Parigi, avvenuta il 13 novembre del 2015 con 90 morti solo nel teatro della capitale francese. Quel giallo, finito con otto condanne, si dipana per buona parte in  Abruzzo, per la precisione in uno sperduto casolare nelle campagne di Sant'Omero, piccolo comune in provincia di Teramo, affittato a una coppia di ignari cinesi. Lì venne trovato il pannello con l'opera dello street artist dall'identità sconosciuta, smontato dalla porta del Bataclan, e portato con un furgoncino in Abruzzo, nella casa che era nella disponibilità di un albergatore di Tortoreto, finito anche lui poi a processo.

Il lungo viaggio verso l'Italia della Ragazza triste e la scoperta incredibile in una soffitta semi abbandonata sono la trama, ricostruita alla perfezione da una produzione italo-francese, in un documentario che andrà in onda mercoledì 8 novembre alle 21,15 su Rai 5. Dalle parole dei protagonisti la storia prenderà forma e porterà il telespettatore nel mondo sommerso dei furti d'arte che, in questo caso, ha assunto la forma di una ferita collettiva, a essere rubata era stata anche un'icona del contemporaneo, diventata meta di pellegrinaggio e riflessione sulle stragi del fondamentalismo islamico.

E così un filmato a tappe ripercorre la strada della Ragazza triste, sottratta la notte del 26 gennaio del 2019 al Bataclan, lungo i 1.400 chilometri verso l'Italia per essere poi ritrovata nel giugno dell'anno dopo avvolta da un telo nero in Abruzzo. A parlare, con interviste dal valore storico, saranno Fabrice Dubois, comandante della polizia giudiziaria francese, presente la notte degli attacchi al Bataclan; F., ladro della Ragazza triste; Mehdi Meftah, accusato di essere il committente del furto; Nadia, che rappresenta il punto di svolta delle indagini e permette di individuare il gruppo che agì quella notte; Florence Jeux, ex manager del Bataclan; il colonnello Carmelo Grasso, comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona dal 2014 al 2021; Emiliano Ferrante, brigadiere dei carabinieri che ha ritrovato la Ragazza Triste; Nicolas Laugero Lassèrre, esperto di street art e di Banksy; Sabina Andron, sociologa della street art e storica dell’architettura urbana; Enrico Bonadio, avvocato esperto di copyright nella street art; Laurent Barone, legale dei proprietari dell’edificio del Bataclan; François Vauglin, sindaco dell’11esimo Arrondissement di Parigi; Arnaud Oliveux, battitore d’asta opere di street art, Artcurial, Parigi.

Le persone sospettate di furto e ricettazione vennero poi arrestate in Francia. Il 23 giugno 2022 otto imputati, tra cui un italiano, sono stati processati davanti alla Corte di Parigi e in pochi giorni il procedimento si concluse con sentenze di condanna fino a due anni di carcere. Da allora la porta del Bataclan non ha pace: è sotto sequestro perché al centro di una controversia legale tra i proprietari dello stabile del Bataclan e la città di Parigi che si contendono la proprietà della porta che può valere da 500 mila euro fino a un milione, ma ha soprattutto un valore simbolico inestimabile.

Le due parti avverse hanno avviato una causa civile e penale che, secondo quanto dichiarato dagli avvocati, durerà ancora diversi anni.

Tutto questo sarà spiegato in un'ora di documentario. «Il linguaggio del documentario è spesso percepito dai più giovani come polveroso e lontano dai loro interessi. Raggiungere questa fascia di pubblico in questo momento storico dove il formato più diffuso sono i TikTok che durano meno di 15 secondi rappresenta una sfida per ogni produttore ma anche per ogni broadcaster - dice la produttrice Gioia Avvantaggiato - Abbiamo provato a farlo con questo progetto, dimostrando che il documentario può incuriosire, intrattenere, essere tensivo e offrire spunti di riflessione. La street art è un linguaggio contemporaneo, popolarissimo tra i giovani, e riteniamo che portarlo all’attenzione del grande pubblico e della grande distribuzione televisiva possa essere un elemento di richiamo per tutte le generazioni».

Dice il regista Edoardo Anselmi: «Il mondo della street art vive di una doppia natura: da un lato origina dalla clandestinità, è notturno, fatto di ombre e lampioni, dall'altro vive di giorno, quando diventa visibile al pubblico dei passanti. L'approccio visuale al racconto oscillerà quindi tra questi due aspetti concomitanti: "notturno" e pop».

Il documentario è prodotto da Gioia Avvantaggiato per Ga&a productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con Arte G.e.i.e, Rai Cultura e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Teche, Rts Radio Télévision Suisse e Rtbf

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