L’Aquila, regali in cambio di appalti per i servizi dell’Asl: indagate due funzionarie

L’Aquila, regali in cambio di appalti per i servizi dell’Asl: indagate due funzionarie
di Marcello Ianni
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 10:48

L’AQUILA – Ennesima bufera giudiziaria che riguarda l’Asl dell’Aquila, con l’azienda che si trova ancora al cospetto di dipendenti finiti sotto indagine per presunte condotte illecite, così come già avvenuto per gli appalti del servizio di pulizie e per gli acquisti di presidi chirurgici. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda ancora tre diverse tipologie di appalti, per diverse centinaia di migliaia di euro: la manutenzione del verde pubblico nelle aree dei presidi sanitari della provincia; l’inventario dei beni mobili e la gestione dei magazzini economali. Su questi la procura dell’Aquila aperto un’inchiesta, condotta dal sostituto Marco Maria Cellini, che vede coinvolte quattro persone: le due funzionarie dell’Unità operativa complessa Beni e servizi dell’Asl, Michela D’Amico di Castel di Sangro e Cristiana Sardellone di Sulmona e i due amministratori di una società privata, la “Pet Shop” di Castel di Sangro, Carina Angela Angelone e Carlo Ercole Di Tola. L’ipotesi dell’accusa è che le due funzionarie abbiano favorito aziende private (la “Pet Shop”, appunto, ma anche la “Siai”, della quale non figurano soggetti indagati) in cambio di regali e favori vari: dallo sfalcio del verde nelle abitazioni private fino a doni natalizi. I reati contestati sono la corruzione e la turbata libertà del contraente.

I DETTAGLI

Partiamo dagli appalti per il verde. Secondo la Procura le due funzionarie avrebbero adottato «stereotipate causali generiche relative all’urgenza degli interventi», frazionando il valore complessivo delle commesse, per adottare una serie di delibere con le quali affidare in via diretta alla “Pet Shop” vari lavori di manutenzione riferiti a molti presidi sanitari della provincia.

Le due avrebbero ricevuto in cambio la manutenzione del verde all’interno delle abitazioni private, comprensiva di taglio delle siepi e degli alberi almeno due volte al mese da parte degli operai della stessa ditta. Per quanto riguarda la gestione, la manutenzione e l’aggiornamento dell’inventario dei beni mobili dell’Asl, le due funzionari avrebbero aggiudicato direttamente gli interventi alla ditta Siai, utilizzando al contempo il personale di questa azienda per le attività dell’associazione privata “Fare”, di cui la stessa D’Amico è vicepresidente, ottenendo delle regalie in occasione delle festività natalizie. Per quanto concerne il terzo capo di imputazione, ovvero la procedura per la gestione dei magazzini economali, il meccanismo individuato dall’accusa è sempre lo stesso: le due funzionarie, sulla base di sponsorizzazione di convegni e dell’utilizzo del personale della Siai per la gestione dell’associazione privata “Fare” e di regalie in occasione delle festività natalizie, avrebbero deliberato l’aggiudicazione all’azienda con affidamenti diretti frazionati nonostante avessero indetto procedure ad evidenza pubblica, con il chiaro intento di favorire l’azienda privata.

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