C’è poi da considerare l’emergenza coronavirus e le misure che sono state adottate per fronteggiarla. Tra queste, il ministero della Salute ha previsto con una circolare di aumentare del 50% i posti letto in terapia intensiva e raddoppiare quelli nelle unità di pneumologia e malattie infettive. Il totale, dunque, potrebbe arrivare a 150, circa, in una stima realistica. Il lavoro più importante lo si sta facendo, in questo senso, all’Aquila, dove c’è un piano per la riconversione del cosiddetto “ospedale del G8”, in un hub dedicato all’emergenza.
Si tratta di un vero e proprio “Covid hospital”, realizzato nei prefabbricati che furono preziosi nel post sisma, all’interno del quale realizzare una trentina di ulteriori posti letto di terapia intensiva e sub intensiva. Un adattamento da circa 200-300 mila euro, attuabile in pochi giorni, anche alla luce degli stanziamenti finanziari in corso – l’ultimo è proprio di ieri con la Regione che ha messo a disposizione cinque milioni di euro -. La particolarità di questa struttura è che essendo esterna al San Salvatore può garantire percorsi separati e zone filtro per i pazienti Covid, seguendo dunque a puntino le raccomandazioni che arrivano dal Ministero della Salute e dal comitato tecnico scientifico. Operazioni di ulteriore ampliamento sono in corso anche nelle altre Asl, in particolare laddove è possibile il recupero di spazi e la riconversione dei reparti. Ovviamente ci sono altri due aspetti nodali: le Asl hanno avviato il reclutamento del personale che servirà per supportare l’emergenza, attraverso avvisi pubblici e contratti a tempo che potranno essere estesi anche a specializzandi o studenti all’ultimo o penultimo anno. E poi continua, senza sosta, la ricognizione per le strumentazioni e per i dispositivi di protezione individuale. Anche in questo caso gli acquisti saranno agevolati dai fondi messi a disposizione dalla Regione.
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