Amsterdam: i “selfie” del Secolo d'Oro. La super mostra del Grandi Ritratti

Veduta d'insieme della grande sala dell'Hermitage con gli enormi ritratti
di Marco Berchi
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Mercoledì 10 Dicembre 2014, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 16:45

Prendere una tela di 6 metri per 3. Scegliere la cornice adatta. Trovare un pittore di fama e concordare con lui un prezzo. Mettersi in posa per un bel po’ di ore vestiti con i propri abiti migliori. Avere una parete dove appendere l’imponente quadro. La sequenza forse non era esattamente questa, ma nel XVII secolo, in Olanda, se volevate farvi un selfie degno di questo nome non c’era altro modo.

Si scherza ma fino a un certo punto, proponendo questo parallelo che farà accapponare la pelle ai critici d’arte. Infatti, è proprio questa — il selfie — l’idea balzata in testa al vostro cronista che ad Amsterdam ha visitato la mostra “Grandi ritratti del Secolo d’Oro” aperta da qualche giorno al Museo Hermitage della capitale olandese (www.portraitgalleryofthegoldenage.com).

Un’idea che, più subliminalmente, devono aver avuto anche curatori e allestitori, dato che la locandina ufficiale reca come “claim” un “look at us!” che suona come un “guardateci un po’!” e dato che, innegabilmente, il desiderio di ritrarsi e di mostrarsi sta alla base dell’odierna manìa auto-fotografica ma anche di tanta ritrattistica del passato.

Molti tra voi avranno presente il celeberrimo quadro di Rembrandt “La ronda di notte”, star del Rijksmuseum, sempre qui ad Amsterdam. Bene, per immaginarsi la mostra dell’Hermitage bisogna pensare che 30 dipinti altrettanto giganteschi provenienti dalle collezioni dello stesso Rijks e dell’Amsterdam Museum vengono esposti per la prima volta insieme e in un allestimento concepito per coglierne e spiegarne il significato.

Si tratta di un tipo di dipinti unici al mondo e mai visti tutti insieme, proprio a causa delle dimensioni e, a proposito di significato, la mostra ha lo straordinario pregio di far immergere il visitatore in modo facile e accurato al tempo stesso nel bel mezzo di uno dei periodi storici più intriganti dell’intera Europa. È il Secolo d’Oro olandese, sono i decenni del Seicento in cui in un piccolo Paese che combatte contro le inondazioni si afferma una forma di cittadinanza basata sì sul censo e sulla ricchezza ma a suo modo democratica. Con corporazioni e gilde che puntano al buongoverno e che promuovono arti e, soprattutto, commerci floridissimi che a loro volta generano enormi ricchezze.

Si entra nella gigantesca sala che ospita i grandi dipinti e il viaggio nel tempo diventa quasi scioccante.

Si ha infatti la precisa sensazione di essere faccia a faccia con uomini e donne veri — il realismo dei ritratti è assoluto —, radunati per fare il punto sulle loro attività e sulla situazione della città e che hanno deciso di immortalarsi per un duplice scopo: affermare il proprio esserci e il proprio ruolo e farsi vedere da voi che li guardate, magari 4 secoli dopo. Cos’altro se non giganteschi — e non effimeri — selfies?

Il resto lo fanno ottime didascalie (imparare…) che colgono i dettagli, spiegano i contesti sociali, danno un nome alle persone ritratte, illustrano i momenti storici e le cronache del tempo. Il risultato è che — se di solito nelle mostre il visitatore “qualsiasi” sbircia prima di tutto il nome dell’autore del quadro per capire se quest’ultimo “è famoso” e quindi poter dire “bello!” — in questa esposizione si è talmente colpiti dai volti dei ritratti che ci si chiede anzitutto “chi sono e cosa fanno quei personaggi lì”? relegando in secondo piano pittori pure di grande maestria.

Circonda la grande sala, al piano superiore del bellissimo Hermitage, l’ampia sezione della mostra che approfondisce il contesto storico ed economico del ‘600 olandese, illustra lo sviluppo della capitale, approfondisce le caratteristiche di quella straordinaria “middle class” e spiega l’organizzazione sociale che produceva assistenza per i poveri e inclusione, senza tuttavia dimenticare l’onta e l’ombra della tratta degli schiavi.

Saranno soprattutto i cittadini olandesi a fare il pieno di informazioni e suggestioni che, sgorgando da questi quadri, aiuteranno a capire luci e ombre dei Paesi Bassi di oggi. Ma se è evidente che questa pur straordinaria mostra può difficilmente essere, da sola, una motivazione di viaggio dall’Italia, è altrettanto chiaro che il mix di proposte che Amsterdam sta proponendo ai sempre più numerosi turisti italiani è davvero articolato.

È ancora in corso l’Amsterdam Light Festival (www.amsterdamlightfestival.com), che colora di luci notturne canali, strade e piazze.

Il celeberrimo Van Gogh Museum ha appena battezzato quasi con “nonchalance” una chicca formidabile: un allestimento nuovo di zecca che prepara il leggendario santuario di Vincent al 2015, anno vangoghiano che abbiamo descritto su queste colonne lo scorso 23 ottobre.

Dire nuovo allestimento è dire poco. Il Messaggero ha avuto modo di vederlo: l’imponente collezione di opere del genio olandese è presentata in modo innovativo, come un vero e proprio racconto della vita dell’artista. Quadri, disegni, lettere e anche oggetti personali, inframmezzati da touch screen interattivi e approfondimenti per bambini (finalmente nel percorso espositivo e non confinati nelle “aree didattiche”) raccontano per la prima volta l’intera storia di Vincent, con sezioni che danno la giusta evidenza ai grandi capolavori, con una cura particolare per i colori e le luci. Da non perdere.

Info:

La mostra sarà aperta sino a fine 2016. Ingresso 15 euro, audioguide in italiano. All’Hermitage sino al 1° marzo è visitabile anche la mostra “Dining with the Tsars”, “A tavola con gli zar” con porcellane e servizi da tavola provenienti dal museo “gemello” di San Pietroburgo.

www.hermitage.nl

I NOSTRI CONSIGLI

ALTRE MOSTRE AD AMSTERDAM

Può valer la pena di aspettare qualche mese per programmare un long weekend ad Amsterdam. Oltre alla mostra descritta nell’articolo e agli eventi legati a Van Gogh, dal 12 febbraio al 17 maggio gli amanti della pittura troveranno al Rijksmuseum una mostra dedicata all’ultimo Rembrandt. Per la prima volta sarà presentata una grande retrospettiva degli ultimi lavori del grande artista olandese con un focus particolare sulle tecniche grafiche e pittoriche che egli sperimentava. La mostra sarà realizzata in collaborazione con la National Gallery di Londra.

Tra il 20 marzo e il 17 maggio, inoltre, sarà possibile unire anche una visita al Keukenhof, a circa 35 chilometri a sud ovest di Amsterdam. Durante otto settimane il celeberrimo parco sarà popolato come ogni anno da 7 milioni di bulbi di tulipani sparsi su oltre 32 ettari. Una festa di colori che attrae visitatori da tutto il mondo.

Info: www.iamsterdam.com/it-IT ; www.rijksmuseum.nl; www.keukenhof.nl;

VOLI

È Klm, la compagnia di bandiera olandese, ad avere il maggior numero di voli su Amsterdam dalle principali città italiane: in code-share con Alitalia e con tariffe a partire da 104 euro AR. Anche Easyjet opera sull’aeroporto di Schiphol con partenze da Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia.

Info: www.klm.com/home/it

TOUR

Due giovani italiane che vivono nella capitale olandese e che alla professionalità uniscono il gusto della scoperta. È il “segreto” di InsolitAmsterdam, piccola e agile agenzia specializzata nel costruire tour individuali e di gruppo per italiani che vogliano vivere la città come chi ci abita.

Info: www.insolitamsterdam.com