La scena è di quelle che restano impresse: Julia Roberts pedala serena in bicicletta immersa nel verde di Ubud e improvvisamente viene investita da una jeep guidata dal fascinoso Javier Bardem.
Nel film “Mangia, prega, ama” la loro storia prosegue con il lieto fine, nella realtà la bellezza di Ubud resta impressa nella memoria anche a film concluso.
Siamo a Bali, all’incirca al centro dell’isola indonesiana: Ubud è una cittadina di circa 30.000 abitanti, in prevalenza hindu ed è considerata a buon diritto la capitale culturale di Bali.
Due le strade principali di Ubud, la Jalan Raya Ubud, che la percorre da est a ovest e la Jalan Weara che la percorre da nord a sud, da girare passeggiando alla ricerca di oggetti di artigianato locale, come i tradizionali dipinti indonesiani, l'arte tessile, le sculture tradizionali in pietra ed in legno e l'artigianato in argento. La città poi sin dagli anni Settanta ha visto una crescita esponenziale del turismo artistico europeo e americano: pittori, scrittori, musicisti, danzatori e scienziati hanno scelto Ubud come buen retiro.
Da visitare la foresta delle scimmie (Sacred Monkey Forest): una piccola riserva naturale (con 115 diverse specie vegetali) alla periferia a sud di Ubud. Luogo di culto per l'induismo balinese, nella foresta insieme all’ambiente lussureggiante e al tempio Dalem Agung, scorrazzano e attendono del cibo (in particolare banane, ma non cedete alle loro moine), oltre 60 macachi balinesi. La sera poi si conclude al Puri Saren, palazzo riccamente adornato, di fronte all'ufficio del turismo lungo Jalan Raya: qui i ballerini si esibiscono con uno spettacolo diverso ogni sera, tra tre tipi di danze tipiche balinesi: il kecak, il barong e il legong.