Da qualche parte nel mondo, indagine amara sulla fiducia nel nuovo libro di Chiara Cecilia Santamaria

Da qualche parte nel mondo
di Sabrina Quartieri
3 Minuti di Lettura
Martedì 1 Dicembre 2015, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 12:27
Un libro denso di storie, consumate tra disillusioni, entusiasmi, amore ed amicizia; un'occasione per riflettere su quanto possiamo fidarci delle persone che amiamo e, soprattutto, di noi stessi. Con il romanzo “Da qualche parte nel mondo”, edito da Rizzoli, la scrittrice Chiara Cecilia Santamaria torna per raccontare la storia di Lara. Con un padre che sparisce nel nulla, una madre invasata da una rabbia cieca e il trasloco nella periferia più dura di Roma, l’unica persona sulla quale la protagonista, così fragile ed esile, può contare è la sua migliore amica, che è anche il suo opposto: Elena è forte, sorridente, sfacciata; e sarà proprio lei a dare il coraggio a Lara di trasferirsi a Londra per inseguire un amore folle e iniziare la carriera di pittrice. Ma proprio quando si affermerà come artista, la giovane donna che è stata tradita da tutte le figure significative della sua vita, scoprirà che più tenterà di affrancarsi dal passato, più questo riuscirà ad allontanarla dai valori che vuole inseguire e dal tipo di persona che desidera diventare. Lara si troverà quindi di fronte ad una scelta che cambierà le carte in tavola, e capirà finalmente la verità su se stessa.

“Questo mio libro è nato da un senso di assoluta solitudine, e ha preso corpo, pagina dopo pagina, grazie alla musica che ascoltavo di sottofondo”, spiega la scrittrice. Stavolta Santamaria porta nelle librerie un lavoro che ha un registro del tutto nuovo, completamente diverso da quello ironico e leggero del suo blog "machedavvero.it" e del suo primo libro “Quello che le mamme non dicono”. Un romanzo di formazione, questo, che l'autrice avrebbe voluto scrivere da sempre e che ha amato fin da quando, un giorno in vacanza, ha iniziato ad immaginare, sulle note di “Elephant gun” dei Beirut, la scena di una festa: “E’ come se avessi visto chiaramente i due personaggi principali del libro - racconta Santamaria - e mi sono divertita a crearne i profili. Così ne ho ricostruito le vite a ritroso, e ho compreso il perché lui fosse tanto spavaldo e lei così spaventata. Ho visto così nitidamente le loro debolezze, provando profonda empatia e ho previsto tutte le condizioni, affinché potessero trovarsi. Poi, attorno alla scena di quel party, ho costruito tutto il resto”.

Con un prima e un dopo, ne è venuta fuori una storia che coinvolge il mondo dell’arte e che si sviluppa tra Roma e Londra, le “mie città”, sottolinea la scrittrice romana che da anni vive nella capitale inglese. Ma di autobiografico c’è poco o niente, spiega l’autrice del romanzo: “Ho seguito la regola dello 'scrivi quello che conosci’; ho raccontato luoghi, situazioni, sentimenti che in qualche modo ho vissuto, anche indirettamente, ma questa non è una storia autobiografica. Niente, di ciò che succede nel romanzo, è avvenuto realmente”. A parte il fatto che anche l’autrice adora disegnare e ha usato questa passione per avvicinarsi alla Lara artista. Del suo libro, Santamaria ha amato tutti i personaggi, cercando di sospendere ogni giudizio nei loro confronti: “Ci sono ragioni profonde, spesso sommerse, per le quali ognuno di loro compie delle scelte, anche forti. Sono figure estremamente umane, e per questo fallaci, imperfette. Non so dire chi abbia amato di più, ma posso sicuramente affermare che avrei tanto voluto incontrare un Elio nella mia vita”.

Chiara Cecilia Santamaria “Da qualche parte nel mondo” (Rizzoli, pagg.428,18 euro)