Duris diventa donna nel film di Ozon
"L'amore non conosce frontiere"

Romanin Duris e Anais Demoustier in una scena del film
di Gloria Satta
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Mercoledì 4 Marzo 2015, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 11:09
PARIGI - E se ancora oggi, dopo film leggendari come A qualcuno piace caldo, Tootsie, Mrs. Doubtfire, il sogno proibito di ogni grande attore fosse recitare vestito da donna? E’ già tornato sul set Eddie Redmayne fresco di Oscar per il ruolo dell’astrofisico Steven Hawking: ora, in The Danish Girl, interpreta con ciglia finte e rossetto l’artista transegender Lili Eber che furoreggiò negli anni Venti.

Anche nell’ultimo film del maestro francese François Ozon Una nuova amica (nelle sale il 19 marzo) Romain Duris, l’attore specializzato nei ruoli del seduttore francese disincantato e chic (L’albergo spagnolo, Il Truffacuori, Tutti pazzi per Rose) appare come non l’abbiamo mai visto: parrucca, smalto rosso, maquillage, tacchi altissimi.

«Da anni sognavo di recitare vestito da donna», rivela Romain, 40 anni, un figlio di sei avuto dalla compagna Olivia. Ma nel film di Ozon non interpreta un gay o un transex: fa un uomo che, dopo la morte dell’adorata moglie, decide di assumere l’identità di lei. Mette i suoi vestiti, va a fare shopping, nutre la figlia appena nata. E finisce tra le braccia della migliore amica della defunta (l’attrice Anaïs Demoustier) che dapprima è sconcertata poi accetta la trasformazione dell’uomo.

FAMIGLIA. Identità sessuale, voglia di maternità, elaborazione del lutto, desiderio: oscillando fra dramma e commedia, il 47enne Ozon si è ispirato a una novella di Ruth Rendell ribaltandone però il finale cupissimo. Nel libro la ragazza uccide il travestito, nel film forma con lui e la bambina una bizzarra famiglia che sfida le critiche e sfugge a qualunque definizione. «Nei celebri film sul travestimento, i personaggi assumono sembianze femminili perché obbligati dalle circostanze: per trovare lavoro, per salvarsi da un pericolo, per stare con i figli», racconta il regista di Otto donne e un mistero, Nella casa, Giovane e bella.

«Il protagonista di Una nuova amica invece si traveste soltanto perché lo desidera. E per superare il dolore per la morte della moglie». La scelta di Duris? «Prima di scritturarlo avevo messo alla prova diversi attori, facendoli vestire da donna», risponde Ozon. «Romain si è imposto non perché fosse ”la più bella del reame” ma perché esprimeva una gioia naturale, quasi feticistica, nell’indossare tacchi e collant senza ironia e senza prendere le distanze dal ruolo».

Conferma Duris: «E’ vero, ogni attore ha dentro di sé una parte femminile. E io, con parrucca e unghie laccate, mi sono sentito più libero di recitare. Mi sono preoccupato di non fare del mio personaggio una caricatura, perciò ho rubato a tutte le donne della mia vita, da mia madre a mia sorella che da bambina giocava con me mettendomi i suoi vestiti». Ma, aggiunge ridendo, «per fortuna l’universo femminile continua a mantenere per me dei misteri».

LIBERTA’. La morale del film? «L’amore non ha confini e non sopporta le definizioni. Il mio personaggio non è gay, non è trans e non è nemmeno un etero tradizionale ma rivendica la libertà di esprimere se stesso», spiega Duris. «Una nuova amica è una bellissima storia d’amore che sfugge alle convenzioni sociali e familiari. Ed è la risposta a tutti gli oppositori dei matrimoni gay: possono scendere in piazza quanto vogliono, ma non riusciranno a fermare l’evoluzione del costume e la libertà dell’amore».

Gli fa eco Ozon: «Ho realizzato un film transgenere. Il travestimento non è il tema principale ma mi ha permesso di parlare di diversità e pregiudizio. Tutti i miei film parlano dell’identità: anche il sesso ne fa parte con le sue ambiguità. E i protagonisti di Una nuova amica finiscono con lo scoprire che il desiderio è più forte delle costrizioni morali e di qualunque senso di colpa».



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