Ma soprattutto, può sembrare un paradosso, un film «che rimette in discussione il luogo comune secondo cui la sinistra è moribonda, deprimente, ostile all'umorismo, al piacere e al divertimento», per dirla con il suo impagabile regista. Applauditissimo a Cannes (la stampa a fine proiezione batteva addirittura le mani a tempo), "Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà" è un concentrato di energia che resuscita un personaggio leggendario nell'Irlanda del Nord, Jimmy Gralton.
Anche se come sempre in Loach nessuno è un'isola, la luce che illumina ogni protagonista arriva dal mondo circostante. E il mondo a cui fa ritorno Jimmy dopo dieci anni di lavori di ogni tipo a New York, aspetta solo qualcuno in grado di riaccendere la voglia di vivere che ognuno si porta dentro.
Magari rimettendo in piedi quel vecchio capannone in campagna che una volta era il ritrovo della gioventù locale. E oggi torna a essere un posto in cui si fa di tutto, si canta, si balla, si studiano pittura e letteratura, ci si incontra per discutere. E ci si scatena a ritmo di jazz, la “musica del diavolo” che il bel Jimmy ha riportato con sé da New York, insieme a un grammofono nuovo fiammante, una cosa mai vista da quelle parti (basterebbe la genuina meraviglia che Loach riesce a produrre intorno a un oggetto come un grammofono per capire di che pasta è fatto il cinema di Loach: affettività pura).
Anche se rilanciando quel locale nella contea di Leitrim, Jimmy riapre anche questioni drammatiche e mai chiuse davvero. Come la disputa fra contadini e grandi proprietari per l'uso delle terre. Tanto che presto contro il Jimmy's Hall scenderanno in campo tutte le forze conservatrici del paese, la Chiesa, la polizia, le classi padronali...
Come Loach ricorda forse con appena un pizzico di schematismo. Temperato da un buonumore contagioso e da una capacità di dare vita con pochi tratti a personaggi straordinari (non ultimo quel prete, grande antagonista) che resuscita la grandezza e la generosità di certi film di John Ford. Anche se con molta nostalgia e disillusione in più.
Jimmy's Hall
drammatico, Gb, 106'
di Ken Loach, con Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew Scott, Francis Magee, Mikel Murfi, Sorcha Fox
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