I segreti di Scientology in un martellante documentario del regista-Oscar Alex Gibney

I segreti di Scientology in un martellante documentario del regista-Oscar Alex Gibney
di Fabio Ferzetti
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Domenica 28 Giugno 2015, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 16:38
Non avevamo mai visto Tom Cruise arringare le folle dal palco di una delle grottesche cerimonie di Scientology con mezzo chilo di medaglione stile Star Trek appeso al collo. Sapevamo che il divo fa parte di questa “chiesa” fondata dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard nel dopoguerra, ma sentirlo tessere gli elogi del fondatore davanti ai fedeli, beh, fa tutto un altro effetto.



Non conoscevamo l’imponente apparato scenografico di queste adunate, un incrocio galattico-barocco tra i film di Leni Riefenstahl e Flash Gordon, con migliaia di persone in platea che applaudono isteriche a ogni pausa dell’oratore. Né avevamo ancora sentito uno sceneggiatore e regista premio Oscar come Paul Haggis (Crash, Nella valle di Elah) confessare di essersi lasciato irretire per 35 anni da Scientology prima di capire in cosa si era ficcato e di assaggiare sulla sua pelle le rappresaglie di cui la “chiesa” è capace quando i fedeli decidono di uscirne.



E anche se sapevamo di Cruise, e di John Travolta, altro protagonista involontario di Going Clear in una serie di scene d’archivio (è uno dei pochi ad aver rifiutato l’intervista), e delle manovre di Scientology per separare Cruise da Nicole Kidman, colpevole di avere un padre psichiatra e dunque di non bersi le loro panzane, fa impressione vedere queste testimonianze fondersi alle tante altre raccolte da Alex Gibney con puntiglio implacabile e passo non sempre lieve. In questa poderosa istruttoria contro una delle sette più chiacchierate e meno indagate del ’900, che accosta fonti di ogni tipo per mettere al tappeto Scientology, il suo fondatore e soprattutto il suo erede, tal David Miscavige. Una specie di brutta copia di Tom Cruise, legato al divo dai tempi di Giorni di tuono (1990), che incarnerebbe l’anima nera della “chiesa” senza più i trucchi e il belletto delle origini.



Così, tra testimonianze dei “pentiti”, dichiarazioni di Lawrence Wright, giornalista pluripremiato e autore del libro a cui è ispirato il film, e riprese aeree di quel gigantesco quartier generale di Scientology che sembra uscito dal cestino di uno dei disegnatori della Marvel, Going Clear mette a fuoco storia, dottrina e metodi quantomeno discutibili della “chiesa”, sparando ad alzo zero e a 360 gradi.



Ci sono spettacolari adunate di massa e rare interviste a Hubbard (compare perfino una sua lettera in cui chiede invano cure psichiatriche). C’è l’organizzazione scientifica con cui Scientology estorce informazioni intime ai suoi membri a scopo ricatto, attraverso rituali simili alle confessioni, conservandole poi in montagne di dossier. Ci sono l’avidità con cui mette le mani sui beni dei convertiti, e il risibile minestrone di detriti para o fantascientifici con cui Hubbard impastò la sua “teologia” (rivelando agli iniziati i passaggi più folli solo dopo molti anni di lavaggio del cervello).



Ma al tempo stesso Going Clear ci ricorda l’assurda efficienza, l’incredibile capacità di seduzione dimostrata da questa pseudo-fede così smaccatamente infantile che ci si chiede come abbia potuto far breccia negli stati più ricchi del paese più ricco del mondo. Fino a strappare nel 1993 all’Agenzia delle Entrate statunitense, l’unica autorizzata a deliberare in materia, lo status ufficiale di religione, con conseguenti esenzioni fiscali. E ulteriore impennata delle finanze.



E se Scientology, fatte le debite differenze, non fosse poi così lontana da ciò che sono state altre chiese in epoche passate? Dopo tutto Gibney è lo stesso regista che ha vinto tre Emmy con Mea Maxima culpa: Silenzio nella casa di Dio, inchiesta al vetriolo sugli abusi sessuali nella chiesa cattolica. Il dubbio è senz’altro maligno ma in fondo è anche questo a rendere questa pseudo-religione hollywoodiana così scandalosa. E insieme - eserciti di avvocati a parte - così resistente agli attacchi...



GOING CLEAR: SCIENTOLOGY E LA PRIGIONE DELLA FEDE



DOCUMENTARIO, USA, 120’

di Alex Gibney. Con Paul Haggis, Lawrence Wright, Marty Rathbun, Mike Rinder, Jason Beghe, Sylvia Taylor, Sarah Goldberg,
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