Cinquanta sfumature di grigio, la figlia di Melanie Griffith rivela: «Ho proibito ai miei di vedere il film»

Cinquanta sfumature di grigio, la figlia di Melanie Griffith rivela: «Ho proibito ai miei di vedere il film»
di Beatrice Belli
4 Minuti di Lettura
Sabato 31 Gennaio 2015, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:17

LOS ANGELES

Fino all'anno scorso era solo la figlia di Melanie Griffith e Don Johnson (nonché nipote di Tippi Hedren, una delle muse di Hitchcock). Oggi è la protagonista di uno dei film più attesi del 2015. Dakota Johnson, 26 anni, è Anastasia Steele in Cinquanta sfumature di grigio, il film tratto dal romanzo della scrittrice inglese E.L. James, 100 milioni di copie in tutto il mondo. Il film uscirà negli Usa a San Valentino ma in Italia arriverà due giorni prima. Accanto a Dakota, nei panni di Christian Grey, imprenditore bello, ricco e perverso, sogno e fantasia di milioni di donne, è stato scelto l'irlandese Jamie Dornan, 33 anni, attore e modello ancora poco noto al grande pubblico (era in Marie Antoinette di Sofia Coppola).

Sulla scelta dei protagonisti ci sono state polemiche. Per molti fan della saga Dakota Johnson è troppo insignificante, per altri il suo aspetto piuttosto ordinario la rende perfetta per l'ingenua Anastasia. Dornan poi, ha ottenuto il ruolo solo dopo la rinuncia di Charlie Hunnam (protagonista della serie Sons of Anarchy). «Temevo di fare la fine di Robert Pattinson», avrebbe detto Hunnam. Non a torto: Pattinson dopo un ruolo altrettanto iconico come quello del vampiro Edward in Twilight ha inanellato solo parti minori e flop.

Insomma per Dakota Johnson e Jamie Dornan questo potrebbe essere l'inizio del successo planetario oppure un grave passo falso, ed è la stessa attrice a raccontare le sue remore: «Ci ho pensato molto, poi la curiosità ha preso il sopravvento.

Il percorso emozionale di Anastasia era quello che m'interessava esplorare, ma ho imposto ai miei di non vedere il film. La sola idea mi imbarazza».

Ma loro cosa le hanno detto?

«Non hanno saputo niente sino a che non ho ottenuto la parte, e dopo la sorpresa iniziale sono stati molto incoraggianti. Non credo che abbiano letto il libro, forse mia madre, mio padre no senz'altro».

È stato difficile girare le scene di nudo?

«Non è mai facile, il set era chiuso però, c'eravamo solo noi e il regista, molto spesso poi erano inquadrature molto strette, nulla di particolarmente sensuale, una parte del corpo, anche solo un braccio, il resto fuori campo. Abbiamo cercato di non dare l'impressione allo spettatore di guardare dal buco della serratura. D'altra parte quelle scene erano essenziali».

Le piace Anastasia?

«Molto. È una creatura forte e sensibile che scopre la sua sessualità, testa i suoi limiti. Credo che per una donna sia molto importante farlo».

Le assomiglia?

«Io sono una persona molto riservata e molto curiosa, come lei credo. In questo ci somigliamo».

E dal punto di vista del sesso?

«Non sapevo quasi nulla del bondage. E' una vera sottocultura, un mondo. Non avevo idea di quanto il fenomeno fosse esteso e in crescita. È molto interessante. Una lezione di psicologia».

Potrebbe innamorarsi di un uomo così?

«Non so se è il mio tipo. Grey è una fantasia inserita in un contesto molto reale ma pur sempre una fantasia».

E com'è il suo tipo ideale?

«Sicuro di sé, intelligente e con un buon senso dell'umorismo».

L'attrazione sessuale fra Anastasia e Grey è il mordente del libro e del film, lei ha mai incontrato una persona capace di attrarla così?

«Sono per le relazioni a lungo termine e ho 26 anni, non ne ho avute molte dunque. Non so se ho avuto ancora un'esperienza del genere».

Questo film esce a San Valentino, le donne trascineranno il partner. C'è qualche attrattiva per gli uomini?

«C'è un elicottero e quattro o cinque auto… Scherzi a parte, gli uomini dovrebbero vederlo, a fini educativi. C'è molto da imparare sulla psicologia e sulla sessualità femminile, da questo film».