Cina, conosce la sposa sull'altare e tenta subito il suicidio: «Sei troppo brutta»

iL salvataggio di Kang Hu (mirror.co.uk)
di Giacomo Perra
2 Minuti di Lettura
Sabato 28 Marzo 2015, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 15:26
Si dice che il matrimonio, a volte, sia la tomba dell’amore. Per Kang Hu, un trentatreenne cinese, però, non c’è stato bisogno delle nozze per capire che con la sua aspirante consorte le cose non avrebbero funzionato a lungo. Giunto sull’altare, da quella ragazza che non aveva certo scelto e che altri avevano pensato potesse essere la sua anima gemella, non ha esitato un minimo a scappare. Per lui, la “sua” Na Sung era davvero “troppo brutta” per poter diventare sua moglie e la donna con cui condividere un’intera esistenza. Meglio suicidarsi, allora, cosa che Kang ha provato a fare gettandosi, quasi sotto shock, in un fiume.



Il curioso episodio si è verificato a Shiyan, città-prefettura della provincia dello Hubei. Stando a quanto riferito dal portale mirror.co.uk, i due promessi sposi non si erano mai incontrati prima del giorno del fatidico sì: a scrivere il loro futuro da coppia, infatti, erano state le rispettive famiglie molto tempo prima. Si trattava di un matrimonio combinato, insomma, un’usanza che, nonostante sia stata abolita per legge nel lontano 1950, in alcune parti della Cina è ancora in voga.



Avesse soddisfatto almeno i suoi gusti estetici, forse la trentenne Na Sung sarebbe stata anche accettata dal “povero” Kung ma, purtroppo per entrambi, non c’era proprio niente da fare: avvicinatala prima di abbandonare la cerimonia, il giovane si è congedato dalla sua futura ma già ex dolce metà con un poco elegante e perentorio: “Scusa, sei troppo brutta”.



“E’ stato un momento spiacevole per tutti - ha raccontato una fonte ai media cinesi -. La sposa era devastata, i suoi parenti furiosi e noi amici eravamo imbarazzati. Kang è molto esigente ed è stato costretto a sposarsi”.



In colpa per aver fatto saltare le nozze organizzate dai genitori e dalla famiglia di Nang e al culmine della disperazione, il ragazzo si è messo a vagare lungo le sponde di un fiume per poi tuffarsi in acqua. Per fortuna, avvisati da alcuni passanti, sono arrivati gli agenti della polizia locale, che, alcune ore dopo la sua fuga per la libertà, sono riusciti a salvarlo e a portarlo in ospedale. “Mi dispiace per quello che è successo - ha spiegato Kang -. Ma quando l'ho vista ho pensato che potesse essere un danno per la mia immagine. E visto che avevano organizzato tutto i miei genitori, ho creduto che l'unica soluzione fosse il suicidio”.