Mielofibrosi, una nuova arma “ripara” il midollo osseo

Mielofibrosi, una nuova arma “ripara” il midollo osseo
di Antonio Caperna
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Domenica 29 Marzo 2015, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 00:29
La milza ingrossata preme sullo stomaco e sull'intestino, provocando sintomi come difficoltà digestive, sensazioni di pesantezza, fstidio a livello dell'addome, sazietà precoce e alterazioni delle normali funzioni intestinali.
In alcuni casi la milza è così ingrossata da occupare gran parte dell'addome fino a comprimere i polmoni (provocando tosse secca) e il rene (determinando difficoltà ad urinare).
E poi c'è la stanchezza, i dolori muscolari, la perdita di peso e la febbre, le sudorazioni notturne, il prurito diffuso in tutto il corpo. Sono i sintomi debilitanti della mielofibrosi, tumore che colpisce le cellule staminalidel midollo osseo dalle quali hanno origine le cellule del sangue, come i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.

«Colpisce un individuo ogni centomila e determina la graduale comparsa nel midollo osseo di un tessuto fibroso, che ne sovverte la struttura - spiega Alessandro Maria Vannucchi, ematologo dell'università di Firenze- In questo modo viene modificata la sua funzionalità, con conseguente altrazione della produzione delle cellule del sangue».

La mielofibrosi, oltre ad essere una malattia rara, ha un impatto molto importante con la vita del paziente. Ora è disponibile in Italia il “Ruxolitinib”, farmaco orale rimborsato dal servizio sanitario nazionale: ha dimostrato di aumentare significativamente la sopravvivenza. E' un inibitore selettivo dei geni Jak1 e Jak2.
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