Ragazza uccisa da ex marito, la madre: «Natascia, una morte annunciata»

Ragazza uccisa da ex marito, la madre: «Natascia, una morte annunciata»
di Adelaide Pierucci
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Domenica 21 Settembre 2014, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 17:15

Appena ho sentito lo sparo ho pensato subito a un colpo di testa di Alessandro. Quella di mia figlia stata una morte annunciata.

Cerca di trattenere le lacrime Rita Meatta la madre di Natascia la ventisettenne di Tor Bella Monaca uccisa da un proiettile sparato in casa dall'ex compagno, Alessandro Popeo, 36 anni. Si asciuga le lacrime in fretta stringendo tra le braccia nipotina, la piccola Nicole, figlia di sua figlia, un angioletto biondo rimasto in un attimo senza madre e con un padre accusato di omicidio volontario. «Alla bimba non bisogna dare altro dolore» avverte «ha già visto la scena della morte della madre. Ieri l'ha mimata: mamma, pistola, boom e poi si è lasciata andare a terra». Per Alessandro Popeo, vigilantes, quel colpo è partito per sbaglio dalla pistola di servizio, ha pianto e urlato subito dopo la tragedia, eppure gli inquirenti, in procura, hanno dei dubbi sulla sua versione. Tenteranno di dissiparli innanzitutto esaminando una perizia balistica e i risultati dell'autopsia che sarà effettuata entro martedì.

Una morte annunciata?

«Si è detto che mia figlia e il suo ex compagno erano una coppia serena, ma non è così. L'ultima litigata l'avevano fatta qualche giorno prima, lunedì, e in quei momenti lui non si reggeva. In passato era arrivato anche ad alzarle le mani. Lei era solare e ingenua, viveva per la loro bambina. E poi c'è un dato insormontabile: perché aveva un colpo in canna la pistola?».

Portava la pistola fuori servizio?

«Sì. All'inizio era prudente, altre volte la poggiava dove capitava».

Quel giorno come è andata?

«Purtroppo non lo so. Stavo rientrando a casa, erano le tre del pomeriggio. Metto la chiave del portone e sento uno sparo. Non un petardo, sento proprio un colpo di pistola. Avevo visto la sua macchina e ho avuto paura. Poi ho sentito le grida, il fidanzato della mia figlia minore che correva per le scale urlando con la piccola in braccio, e subito dopo lui, l'ex di Natascia che mi veniva incontro disperato: ”Giuro non l'ho fatto apposta. Non mi lasciare, stammi vicino”. Capisce, mi diceva stammi vicino e aveva appena ammazzato mia figlia...».

Ha pensato a un errore?

«Appena ho sentito l'esplosione ho pensato subito a un colpo di testa, non a un incidente. Erano in cucina con la bambina e il fidanzato dell'altra mia figlia, che però pare guardasse altrove...E' morta così, nell'arco di pochi secondi, dopo pranzo. Poco prima Natascia mi aveva chiamata dicendomi che aveva comprato un inserto di Peppa Pig per la piccola e ne voleva un altro per la cuginetta. Ed invece ho preferito tornare subito a casa».

Popeo era passato in casa a fine servizio?

«No, era in malattia, ma era venuto a far visita a Natascia e Nicole in divisa. Con la camicia inamidata, chissà magari gliel'avrò stirata persino io.... Sa che mi stupisce? Si preoccupava pure sempre se alla bimba lavavamo sempre i denti...».

Quell'arma lei l'aveva già vista quindi?

«Certo. L'ho vista pure quel giorno. Quando sono salita io l'aveva già smontata. Dopo ce l'ha avuta l'accortezza di renderla inoffensiva. Adesso spieghi come e perché è partito quel colpo. Spieghi pure perché aveva il colpo in canna».

I magistrati indagano..

«Ho fiducia. Spero di avere risposte a breve. Ho perso mio marito, un figlio di 27 anni e ho superato una brutta malattia. Pensavo già di aver toccato il fondo nella mia vita. E invece mi sbagliavo. Natascia se ne è andata alla stessa età del fratello. Dovrò trovare le forze per questa piccolina, mia figlia viveva per lei. Ultima cosa: perché chi commette il reato di stalking finisce in galera e chi uccide no?».