Denunciato per rissa e spaccio tre volte in quindici giorni. La storia di El Said, il 17enne egiziano spesato dal Comune

Denunciato per rissa e spaccio tre volte in quindici giorni. La storia di El Said, il 17enne egiziano spesato dal Comune
di Riccardo Tagliapietra
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Venerdì 28 Agosto 2015, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 16:12
Tre denunce per rissa, spaccio e aggressione a pubblico ufficiale, e quattro agenti feriti all’ospedale, due della Municipale e due della questura. E’ il bilancio dell’attività svolta nelle ultime due settimane da un diciassettenne egiziano, El Said, assistito in una casa famiglia pagata dal Comune, e gestita da una delle coop coinvolte nell’inchiesta su Mafia Capitale, la Domus Caritatis.



L'ultimo episodio risale alla notte scorsa, con la rissa tra quattro nordafricani, scoppiata in via Giolitti, vicino alla stazione Termini a Roma. La lite ha come protagonisti due tunisini e due egiziani, uno dei quali minorenne: sul posto intervengono gli agenti del commissariato Viminale che, per fermare i quattro armati di bottiglie rotte, riportano diverse contusioni. Tutti in questura.



Le indagini. E’ negli uffici della polizia che gli agenti scoprono che il minorenne egiziano è lo stesso ragazzo che poche ore prima (mercoledì pomeriggio) aveva aggredito due vigili urbani, dopo essere stato scoperto mentre tentava di comprare droga, El Said. Il giovane, pizzicato a Termini, era andato in escandescenze e aveva iniziato a colpire con calci e pugni i due caschi bianchi, finiti al pronto soccorso di Tor Vergata con contusioni varie. Ma non è tutto.



I precedenti. El Said era stato arrestato anche il 17 agosto per spaccio. E anche in quell’occasione gli agenti, dopo aver compilato verbali e documenti, lo avevano arrestato, rilasciato e accompagnato alla comunità di assistenza sociale che lo ha in carico, la Domus Caritatis - spiegano gli investigatori - una di quelle coop finite nell’inchiesta su Mafia Capitale, per la quale tutt'ora il Comune paga una retta giornaliera per ogni "ospite" in carico all'assistenza sociale. Questo accadeva però a metà mese.



Notte brava. Nella notte tra mercoledì e giovedì, invece, il giovane è tornato all’attacco. Prima ha picchiato i vigili che lo volevano arrestare. E poco dopo il rilascio, il giovane spacciatore egiziano è andato a Termini e ha ingaggiato una violenta rissa con alcuni nord africani, sempre per questioni legate allo spaccio di droga e al controllo del territorio.



Gran finale. I tre maggiorenni sono stati dichiarati in arresto e portati nel carcere di Regina Coeli; El Said è stato indagato in stato di libertà e riportato alla Domus Caritatis. I poliziotti? Al pronto soccorso.



Nessuna tutela per agenti. «L'episodio oltre a far interrogare sugli effettivi controlli dei percorsi di inserimento dei minori accolti - spiega Marco Milani coordinatore romano dell'Ugl polizia locale - pone ancora una volta il problema della tutela assicurativa del personale di Polizia Locale, cui non sono riconosciute causa di servizio ed equo indennizzo, al pari di tutte le forze dell’ordine».
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