Mafia Capitale, accuse e smentite dopo i nuovi interrogatori di Salvatore Buzzi

Mafia Capitale, accuse e smentite dopo i nuovi interrogatori di Salvatore Buzzi
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Sabato 1 Agosto 2015, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 09:58

Nuovi nomi, tariffario delle tagenti e percentuali sugli appalti. Ecco la nuova puntata di Mafia Capitale. La scrive Salvatore Buzzi, il principale indagato insieme a Massimo Carminati, nell’inchiesta che ha travolto Roma e il Lazio.

Lo fa durante cinque lunghi interrogatori a cui è stato sottoposto dai pm. Buzzi, agli arresti in Sardegna, ha parlato: ha confermato corruzioni e corruttori ma ha respinto l’accusa di associazione a delinquere di stampo Mafioso. A rivelarlo è stato ieri il Tg de La7 diretto da Enrico Mentana.

Secondo le indiscrezioni raccolte dalla giornalista Flavia Filippi di La7 Buzzi avrebbe innanzitutto chiamato in causa la vicenda dell’acquisto del palazzo alla periferia dell’Eur da parte della Provincia di Roma.

Un palazzo dove dovevano trasferirsi i dipendenti di Palazzo Valentini.

L'ATTACCO

Immediato l'attacco del centrodestra: «In merito alle pesanti dichiarazioni rilasciate da Salvatore Buzzi negli ultimi interrogatori, come riportato da Tgla7 ieri e da alcune testate odierne, sarà sicuramente la magistratura a fare chiarezza. Da queste dichiarazioni, sarebbero stati citati collaboratori di spicco del presidente Zingaretti, come l'ex capo di gabinetto Venafro o l'ex segretario generale Calicchia - si legge in una nota congiunta di i capigruppo del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Antonello Aurigemma, La Destra Francesco Storace, Nuovo Centrodestra Daniele Sabatini, Gruppo Misto Pietro Sbardella, Fratelli d'Italia Giancarlo Righini, Lista Storace Olimpia Tarzia - Proprio per questi motivi, ci saremmo aspettati chiarimenti da parte del governatore, che al momento non sono ancora arrivati. Nel pieno rispetto del garantismo, riteniamo però che nella capigruppo di lunedì 3 agosto si debba parlare in primis di questa situazione, e proprio in quella sede chiederemo che il presidente Zingaretti venga in aula a spiegarci alcuni aspetti di questa vicenda. Credo che sia un punto imprescindibile, soprattutto per rispetto del Consiglio e dei cittadini».

LA REPLICA DI ZINGARETTI

«Da indiscrezioni di stampa contenute nel servizio di un tg emerge che il signor Salvatore Buzzi, in carcere dal 2 dicembre, avrebbe rilasciato dichiarazioni sui suoi atti corruttori diretti verso molte personalità politiche, nessuna della Regione Lazio. Sempre dallo stesso servizio e da alcuni articoli di stampa risulta che il signor Buzzi avrebbe dichiarato che il signor Luca Odevaine gli avrebbe riferito su atti corruttivi dietro l'acquisto del palazzo della Provincia di Roma e di notizie su accordi spartitori relativi alla gara multiservizi per gli ospedali del Lazio, tema questo già emerso nelle intercettazioni dell'inchiesta. Reputo queste affermazioni, se fatte, totalmente prive di ogni fondamento, a cominciare dalla notizia che 'Zingaretti ha acquistato il palazzo prima che venisse costruitò. Affermazione, quest'ultima, palesemente falsa. Come tutti sanno, l'amministrazione da me guidata, che ha avuto inizio nel 2008, ha portato a conclusione un iter amministrativo iniziato nel 2005, quindi molti anni prima, condividendo la scelta di riunificare dentro un unico stabile le molte sedi distaccate della Provincia di Roma. Una scelta di risparmio per molti milioni di euro, sulla quale nel dicembre 2013 anche la Corte dei Conti decise di archiviare un'indagine sul tema». Così, inuna nota, il governatpre del Lazio Nicola Zingaretti. «Veniamo alla gara multiservizi - aggiunge - che è ancora in corso: credo sia necessario precisare che si tratta di una gara molto importante per gli ospedali del Lazio che si pone come obiettivo quello di far risparmiare alla Regione centinaia di milioni di euro. La gara, voglio ribadirlo di nuovo, è ancora in corso. Non esiste e non può esistere nessuno, come pure sembrerebbe essere stato dichiarato, che 'chiede soldi per Zingarettì. Per questo mi riservo di querelare, a tutela della mia dignità e onorabilità personale, chiunque affermi o abbia affermato il contrario. L'unica riflessione che già da ora mi sento di fare è l'affacciarsi concreto del rischio di impraticabilità di campo per chi sta provando con dedizione e onestà a cambiare le cose in questa Regione».

LA SMENTITA DI VENAFRO E CIONCI

L'ex capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro e l'imprenditore Giuseppe Cionci, attraverso il loro legale Maurizio Frasacco, smentiscono «categoricamente - si legge in due distinti comunicati - quanto, in modo diffamatorio e illecito, è stato diffuso dal Tg LA7 e da alcuni giornali che hanno ripreso la notizia in merito alle calunniose affermazioni che Salvatore Buzzi avrebbe rilasciato ai pm della nota inchiesta Mafia Capitale». «Le affermazioni di Buzzi su Maurizio Venafro - precisa Frasacco - sono completamente destituite di fondamento ed evidentemente frutto di un tentativo disperato e ridicolo di confondere la ricostruzione dei fatti delittuosi a lui attribuibili». Analogamente per Cionci, sottolinea Frasacco, «nulla di quanto Buzzi avrebbe riferito su di lui risponde al vero». Qualora le dichiarazioni su entrambi dovessero essere confermate «lo stesso Buzzi - afferma il legale - sarà chiamato a rispondere per il delitto di calunnia». «Saranno, certamente, chiamati a rispondere di diffamazione - conclude Frasacco - tutti coloro che, dando credito alle predette propalazioni, hanno diffuso o diffonderanno le calunniose affermazioni di Buzzi. In ogni caso appare incredibile che dichiarazioni provenienti da imputati di reati gravissimi, che hanno tutto l'interesse a mentire spudoratamente e che non dovrebbero godere di alcuna credibilità, vengano diffuse e accreditate da organi di stampa così ledendo sia il segreto di indagine, sia l'onorabilità di coloro che vengono calunniosamente citati».

M5S: «ZINGARETTI SI DIMETTA»

«L'esclusiva del Tg La7 che ha portato alla luce alcuni estratti dei verbali dei nuovi interrogatori di Buzzi getta l'ennesimo discredito sull'attuale governo regionale. È inutile che Zingaretti venga lunedì in aula a ripeterci che va tutto bene, che Cantone gli ha fatto i complimenti e che ha superato i 100.000 mi piace su Facebook, eviti il teatrino, si dimetta oggi e lasci il Lazio libero di decidere se continuare a essere governato da chi ha stupito Buzzi per la propria voracità». Lo dichiara Valentian Corrado, capogruppo M5S alla Regione Lazio.

BORDONI (FI): «VERGOGNA PD»

«Quanto emerso dalle dichiarazioni di Buzzi, riportate a mezzo stampa sui rapporti intrattenuti con l'attuale Amministrazione fa confrontare il Partito Democratico con la dura realtà, che vede la maggioranza, targata PD, ben ammanigliata all'interno del malaffare. Altro che paladini della legalità! Mi chiedo come facciano i dirigenti del PD, primi fra tutti Renzi ed Orfini, a non sprofondare dalla vergogna per quanto sta emergendo, e persistano invece nel dare appoggio a questo Sindaco, con tanto di partitina a biliardino e brindisi alla Festa dell'Unità. C'è poco da festeggiare, Zingaretti e Marino, senza riserve, dovrebbero correre a firmare le dimissioni, invece di continuare ad ergersi a "salvatori" e a pontificare in tutte le occasioni. Ci chiediamo, a questo punto, cos'altro dovrà ancora uscire per scollarli dalla poltrona». E' quanto dichiara Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia.

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