Furgone killer a Roma, patente restituita all'autista

Furgone killer a Roma, patente restituita all'autista
di Michela Allegri
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Venerdì 28 Agosto 2015, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 11:18

Tornerà a circolare per le strade di Roma, Marco Pompei, l'operaio edile che tre giorni fa, al volante di un furgoncino impazzito, ha travolto e ucciso una donna di 59 anni, a due passi da piazza del Popolo, in via Maria Adelaide.

Questa mattina si recherà negli uffici della Municipale, per ritirare la patente di guida, sequestrata dagli agenti in attesa dei risultati degli accertamenti disposti subito dopo l'incidente. Quei risultati, infatti, sono arrivati: Pompei, 48 anni, indagato dalla Procura di Roma per omicidio colposo, prima della tragedia non aveva assunto droghe e non aveva consumato alcolici. Era pulito, nel pieno delle facoltà mentali: è risultato completamente negativo all'alcol-test e alla verifica sugli stupefacenti. Ora, la pm Ilaria Calò, che coordina l'inchiesta, attende gli esiti dei rilievi stradali, necessari per stabilire la velocità a cui viaggiava il veicolo.

Pompei ha dichiarato di aver avuto un malore improvviso: «Un colpo di tosse, è durato una frazione di secondo, e ho perso il controllo del mezzo, è stata una tragedia», ha raccontato attraverso il suo legale, l'avvocato Pablo De Luca. Un istante di distrazione, appena prima di una curva a gomito, e il furgone è piombato sul marciapiede, trascinando un carico da 30 quintali. Due donne sono state investite: Elena Fortuna, architetto, 59 anni, è morta sul colpo; la sua collega Claudia McCormack, 52 anni, designer di origini americane, è ricoverata al policlinico Umberto I in gravi condizioni. Altre tre persone, invece, sono riuscite a salvarsi quasi per miracolo e hanno riportato lesioni lievi. Tutte quante camminavano sul marciapiede. Impiegate presso la "Design Duemila", uno studio di progettazione, stavano rientrando in ufficio dopo la pausa pranzo.

LA TRAGEDIA

L'incidente è avvenuto martedì poco prima delle due del pomeriggio.

Elena Fortuna passeggiava insieme ai colleghi su un marciapiede lungo via Maria Adelaide, a pochissimi metri dall'ufficio, e chiacchierava del più e del meno con i compagni di lavoro. Tutto pensava tranne che morire di lì a qualche secondo. Il guidatore del mezzo, Marco Pompei ne ha disgraziatamente perso il controllo finendo fuori dalla carreggiata. Per la vittima, presa in pieno e trascinata sotto le ruote, non c'è stato scampo. Una seconda donna, una collega della Fortuna, ha subito gravissime lesioni a una gamba, e rischia l'amputazione.

La disgrazia, secondo la Polizia Municipale, è stata originata da una distrazione dell'uomo che si trovava al volante e che ha raccontato di aver avuto un attacco di tosse violento e improvviso. Accanto a lui, al posto del passeggero, c'era un operaio romeno di molti anni più giovane. Il sospetto è che il veicolo non andasse piano: ha divelto un pannello para-pedoni lungo il marciapiede e sradicato da terra un cartello stradale facendolo a pezzi. Ma la massa, oltre alla velocità, può aver fatto il resto: a bordo c'erano materiali per controsoffitti per un peso di circa trenta quintali.

«Resta il fatto - ha detto il portiere del palazzo umbertino dove ha sede la “Design Duemila” - che lungo la curva di via Maria Adelaide che porta verso piazzale Flaminio - corrono sempre tutti come matti». «Anche nei punti apparentemente meno pericolosi della città - ha dichiarato a caldo Raffaele Clemente, comandante della Polizia Locale di Roma Capitale - non bisognerebbe mai dimenticare che basta un attimo per cancellare la vita di altre persone». Ieri il medico legale Luigi Cipolloni ha eseguito l'autopsia sul corpo della vittima. I risultati si sapranno nei prossimi giorni.