Esposito: «Cantavo Roma merda». Bufera sull'assessore ultrà, Sel: vada via

Esposito: «Cantavo Roma merda». Bufera sull'assessore ultrà, Sel: vada via
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Mercoledì 2 Settembre 2015, 14:55 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 08:56
Dopo Roma-Juve Stefano Esposito finisce in fuorigioco. Alla Zanzara, su Radio 24, l'assessore da poco nominato alla Mobilità di Roma canta «Roma merda», in ricordo degli anni da ultras bianconero, e scoppia la bagarre.



Gianluca Peciola capogruppo di Sel attacca: deve dimettersi «Siamo sbalorditi dalle rivelazioni del neo assessore ai Trasporti Esposito in merito al suo passato da ultrà della Juve e del tifo contro la Roma. La Giunta capitolina è composta da troppe persone distanti da Roma. E ora scopriamo anche da chi odia Roma e la sua squadra».



Su Twitter è subito zuffa con l'ex assessore alla Mobilità della giunta Alemanno, Antonello Aurigemma. «Ma oltre il Sindaco SottoMarino Roma merita anche questo! - ha twittato Aurigemma - Ridate la matita ai romani». Immediata la risposta del senatore Pd: «Pensa ai guai che avete fatto in 5 anni, la matita nel 2018». E via al botta e risposta affidato al social. «Scaricabarile non serve ai romani. Pronti a discutere e confrontarci per bene Roma. Comunque sempre e solo FORZA MAGICA ROMA», scrive Aurigemma. «Per il confronto la mia porta è sempre spalancata», twitta Esposito.



Storace. Nella discussione, in ultimo, è entrato anche Francesco Storace che suggerisce: «Antonè, nun te fa fregà da sto imbroglione del nord». «No no imbroglione sono i tuoi amici camerati», è la replica di Esposito. Che alla trasmissione radiofonica non ha parlato solo di calcio.



Il mini quiz sul trasporto nella Capitale. «Il 64 da dove parte e dove va?», chiedono Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Esposito: «Non lo so, mi becchi assolutamente? Non lo so. Io ho in mente il 106, il 64 non lo so» (è uno dei bus più conosciuti a Roma, va dalla Stazione Termini a Piazza San Pietro, ndr). «E quanti sono i taxi a Roma? Non ne ho idea. Per il momento i tassisti non sono incazzati con l'assessore. Ma non so quanti sono. So solo che ce ne vorrebbero di più, sono newyorkese. Ne vorrei tanti in più».



«A Roma vado in giro in incognito. Domenica - ha rivelato l'assessore - mi sono fatto otto stazioni della metropolitana. Ho passato tre ore e mezza e ne ho beccati 6 che hanno fatto il trenino per entrare senza biglietto. A Roma sui bus c'è il 65-70 per cento di portoghesi, un numero gigantesco». L'Atac va privatizzata? «Ma chi se la compra un'azienda così?».



La polemica. «Il senatore #Esposito confessa di aver insultato la #ASRoma da ultrà. #Marino l'ha scelto per perseguire la stessa finalità da assessore», scrive sul suo profilo twitter Gianni Alemanno. «Tu Roma l'hai saccheggiata e piegata al malaffare ti ricordo il 416bis associazione mafiosa. Buona giornata», risponde su Twitter Esposito, facendo riferimento all'inchiesta 'Mondo di mezzò, in cui l'ex sindaco è indagato con l'accusa di associazione mafiosa. La replica di Alemanno non tarda ad arrivare. «La mia è una ipotesi di reato tutta da dimostrare. La tua è una demenza auto-evidente», scrive l'ex sindaco. L'assessore piemontese, però, insiste: «Tu rischi di andare in galera però contento tu».



Panecaldo. Su Twitter scende in campo anche il capogruppo Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo: «Caro stefanoesposito...nun me fà diventà romanista... che sò laziale... E comunque storicamente #juvemerda!».



Pomarici. «Continua senza tregua l'azione distruttiva della Giunta Marino nei confronti della Città di Roma. I ricordi calcistici dell'assessore Esposito raccontati in radio hanno sicuramente fatto piacere alla tifoseria della Roma. Quel che rattrista è assistere, quotidianamente, alla Grande Decadenza del Comune di Roma con il sindaco assente ed una giunta che invece di lavorare per Roma e i Romani li offende. L'assessore Esposito meriterebbe il Daspo dal Campidoglio. Se fossi nei panni del Prefetto

Gabrielli mi attiverei immediatamente», sottolinea Marco Pomarici, consigliere Noi Con Salvini in Assemblea Capitolina.



Ghera. «Che non conoscesse la città lo abbiamo capito fin da subito, ma i trascorsi dell'assessore Esposito confessati a La Zanzara su Radio 24 in cui da juventino insultava pesantemente l'As Roma non gli fanno certo onore, proprio oggi che ricopre un ruolo amministrativo tanto delicato quanto importante, e soprattutto molto prestigioso perché si tratta della Capitale d'Italia. Un assessore indegno che dovrebbe chiedere scusa ai tifosi della Roma e ai romani, dovrebbe vergognarsi per essersi totalmente disinteressato dei pagamenti ai dipendenti di Atac e della Roma-Tpl e per aver dato seguito a un 'provvedimento sanguisugà, buono solo per fare cassa, per far sanzionare le seconde file dagli ausiliari del traffico. Anziché offendere la squadra giallorossa ci piacerebbe che facesse l'ultras della mobilità, occupandosi concretamente dei trasporti e delle criticità della città». È quanto dichiara in una nota Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio.



«Bisogna capirlo il Senatore Esposito, è nuovo della città e aveva appena rimediato due schiaffoni all'Olimpico. Ma noi romani, siamo 'de corè, siamo superiori a queste cose, lo perdoniamo. Possiamo anche accettare un assessore della Juventus. L'importante è che faccia funzionare i trasporti», commenta in una nota il consigliere capitolino del Pd Marco Palumbo. «D'altra parte - ha continuato Palumbo - uno dei migliori sindaci di Roma, Walter Veltroni, era notoriamente juventino. E ci portò benissimo perché appena si insediò la Roma vinse il suo terzo scudetto. Magari ci porta bene anche il senatore Esposito. Lo invitiamo fin d'ora al Circo Massimo per i festeggiamenti», ha concluso Palumbo.



Esposito. «A chi devo chiedere scusa? Non mi posso scusare per una cosa fatta trent'anni fa». Commenta ancora il senatore Pd e assessore alla Mobilità di Roma Capitale interpellato dall'agenzia Omniroma sulle polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni. «Mi hanno chiesto di cantare quello che facevo quando avevo sedici anni, trent'anni fa, quando tutti questi moralisti cosa facevano? Avrei dovuto negare? Quello che ho fatto nella mia gioventù non lo posso nascondere né me ne vergogno», spiega. «Con tutti i problemi di Roma guarda un po' se devo stare a correre dietro a Storace o ad Alemanno», aggiunge, precisando: «Fosse una cosa fatta il giorno di Roma-Juve, andando allo stadio a urlare 'Roma m...', potrei capire. Ma non vado più in curva da trent'anni. Abbiate pazienza se ho un passato. Se poi dovesse urtare qualcuno mi dispiace, ma è il mio passato». E sulle dimissioni chieste da Sel, replica: «Non perdo neanche tempo a rispondere».
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