Nuovo Senato, ecco cosa prevede la riforma: addio bicameralismo perfetto

Nuovo Senato, ecco cosa prevede la riforma: addio bicameralismo perfetto
di Diodato Pirone
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Martedì 13 Ottobre 2015, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 17:23
Addio al ping pong delle legge fra Camera e Senato; una seconda Camera delle Regioni con solo 100 senatori, senza indennità; ritorno allo Stato di alcuni poteri su energia e turismo; abolizione del Cnel. Sono i pilastri della riforma costituzionale che il Senato ha approvato ieri e che, dopo il via libera della Camera e un successivo passaggio sia alla Camera che al Senato, sarà sottoposto al giudizio degli elettori con un referendum nel corso del 2016.



Ecco i punti principali della riforma:



CAMERA - Solo i deputati voteranno la fiducia ed esamineranno tutte le leggi.



SENATO - Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 100 persone. In 95 saranno eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e

74 consiglieri-senatori), più cinque nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme costituzionali e leggi che riguarderanno gli enti locali. Le Regioni indicheranno i componenti del Senato sulla base delle indicazioni degli elettori.



IMMUNITÀ: I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l'autorizzazione del Senato.



REGIONI - Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile.



VOTO IN DATA CERTA - i regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti altri limiti al governo sui decreti legge.



CAPO DELLO STATO - Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti,

poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi).



CORTE COSTITUZIONALE - Cinque dei 15 giudici Costituzionali saranno eletti dal Parlamento: 3 dalla Camera e 2 dal Senato.



REFERENDUM - Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anzichè 500.000: per renderlo valido dovranno votare la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anzichè la metà degli iscritti alle

liste elettorali.



DDL DI INIZIATIVA POPOLARE - Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi

di esame, clausola che oggi non esiste.



LEGGE ELETTORALE - Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un

quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c'è anche la possibilità di ricorso preventivo già in questa legislatura, quindi l'Italicum potrebbe finire subito davanti alla Corte Costituzionale.



PROVINCE - Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle almeno come nome.



CNEL - Abrogato il Consiglio nazionale economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948.
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