Lavoro, Renzi: «Non togliamo diritti. La minoranza Pd casca male: io cambio»

Lavoro, Renzi: «Non togliamo diritti. La minoranza Pd casca male: io cambio»
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Domenica 21 Settembre 2014, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 07:42

L'Italia deve cambiare: sono anni che continuiamo a cambiare il governo ma non le cose. E cos come riformando la Costituzione non stiamo attentando alla democrazia, con la riforma del lavoro vogliamo rendere più semplice lavoro: nessuno vuole togliere diritti ma darli a chi non li ha avuti»: lo ha detto oggi il premier Matteo Renzi in un'intervista al Tg2 difendendo il Jobs act presentato dal suo governo.

Renzi: regole semplici e garanzie per chi perde il posto. «Servono nuove regole semplici per gli imprenditori e in grado di garantire chi perde il posto di lavoro - dice Renzi - Attualmente in Italia è come se ci fosse la serie A e la serie B dei lavoratori». In partenza per gli Usa, dove visiterà anche la sede di Twitter, Renzi incalza: «Noi possiamo cercare di collegare l'innovazione e il mondo del futuro alla creazione di posti di lavoro: gli americani hanno un tasso di disoccupazione che è la metà del nostro».

«La minoranza casca male, io cambio davvero». «Nel mio partito - dice Renzi - c'è chi pensa che dopo il 40,8% alle europee si possa» continuare con un "facite ammuina" per cui non cambia niente e Renzi fa la foglia di fico: sono cascati male, ho preso questi voti per cambiare l'Italia davvero».

«Debiti, Pa, i soldi ci sono, impegno mantenuto». «Tutti coloro che hanno avuto un debito e devono avere dei soldi dalla Pa possono averli iscrivendosi al sito del ministero dell'Economia - dice il premier - Chi va sul sito del governo trova la pratica per poter ricevere i denari. Intanto i soldi ci sono e quindi il 21 settembre l'impegno a pagare i debiti 2013 è mantenuto».

Cuperlo a Renzi: basta propaganda e ultimatum. «La delega sul lavoro è ancora troppo vaga. Chi fa il segretario e premier ha il dovere di indicare il percorso - attacca Gianni Cuperlo - Non possiamo accettare una discussione strumentalizzata per dividere il Pd tra innovatori e conservatori o minacciare decreti. Basta con le provocazioni e gli ultimatum, parlare di merito senza propaganda».

Squinzi: meglio abolire l'articolo18. «Io sono personalmente favorevole all'abolizione dell'articolo 18 anche perché dobbiamo considerare che è un mantra che in tutto il mondo ci addossano come Paese - ha detto oggi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24 - Parlando in tutto il mondo ci dicono che in Italia non si può investire perché c'è l'articolo 18 e quando assumi un dipendente è per la vita».

Squinzi: cig, durata massima un anno. «Bisogna fare chiarezza - dice Squinzi - Il nostro sistema con le cig speciali e in deroga è sbagliato perché permette di continuare la finzione che aziende esistano ancora quando invece hanno chiuso e sono decotte. La cassa integrazione deve essere uno strumento importante per aziende in difficoltà ma che abbiamo prospettive di rilancio: la durata dovrebbe essere al massimo di un anno».

«Il mio impegno sino a fine mandato». «In Italia circolano sempre tante fantasie - diceSquinzi riferendosi alle voci di dimissioni anticipate dal vertice di Confindustria- Io credo in quello che faccio; in quei 500-600 giorni che mancano al termine del mio mandato continuerò a impegnarmi come presidente Confindustria perché il paese ha bisogno di cambiare».

Camusso: Renzi fa discussione ideologica. «Penso che bisogna smetterla di fare una discussione ideologica come quella che sta facendo il presidente del Consiglio» dice la leader della Cgil, Susanna Camusso, parlando di lavoro e articolo 18 a margine di una manifestazione per la pace a Firenze.

«Il premier deve discutere con i sindacati». «Penso che un presidente del Consiglio debba sempre misurarsi con il fatto che esiste una forte rappresentanza organizzata del lavoro che non si può cancellare - dice Camusso - Se si rifiuta di farlo conferma la nostra opinione che intenda cancellare le condizioni dei lavoratori».

«Articolo 18, impossibile agire con decreto». «Il tema del lavoro e dell'articolo18 è una materia difficilmente decretabile - dice la leader Cgil - Basta considerare che lo Statuto dei lavoratori sia di rango costituzionale. Sono varie le materie che vengono affrontate nell'emendamento nel governo e che hanno rango costituzionale, penso al demansionamento».

«Faremo certamente delle mobilitazioni e noi ci auguriamo che siano unitarie» ha aggiunto Camusso.

Angeletti: il governo abia coraggio e spieghi. «Il governo abbia il coraggio politico di spiegarci che cosa vuole fare con la legge delega: ascolti le parti sociali, e poi prenda le sue decisioni - dice il segretario generale dellaUil, Luigi Angeletti - Si può decidere se starci a sentire o meno ma si abbia il coraggio di spiegarci come in tutti i Paesi normali».

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