Berlusconi: «Io regista dietro Salvini. E' un goleador, ma non il capitano»

Berlusconi: «Io regista dietro Salvini. E' un goleador, ma non il capitano»
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Martedì 25 Novembre 2014, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:08
Come da tradizione anche quest'anno Silvio Berlusconi ha presentato il nuovo libro di Bruno Vespa.





Salvini. «Lui è bravissimo ha un modo di parlare alla gente molto diretto però ha bisogno di avere dietro un centrocampo che funzioni. Io non ho ambizioni politiche ma voglio riportare la libertà nel mio Paese quindi mi va bene anche fare il regista dietro Salvini», ha detto l'ex Cavaliere. «Sono sempre lieto dei voti che vanno alla Lega. Adesso si sono trovati questo goleador che è Salvini, penso che gli piacerebbe fare il vicepresidente del Milan», ha aggiunto tuttavia Berlusconi, che del club rossonero ha sempre mantenuto la presidenza. «Fare l'attaccante non significa essere il capitano della squadra - ha detto ancora Berlusconi -. Io non ho nessuna ambizione politica, ho sperato che ci fosse un leader in grado di aggregare ma fino ad oggi non si è ancora trovato. Io per ora mi limito a dire che Salvini è un grande goleador ha argomenti per fare centro e prendere voti».



Patto del nazareno. «Assolutamente no perchè il patto non è tanto con Renzi, ma per il Paese che ha bisogno di modernizzarsi», ha detto Berlusconi a chi gli chiede se il patto del Nazareno sia finito. Il patto del Nazareno deve andare avanti perché ci dà una serie di garanzie tra cui quella di partecipare alla scelta di un capo dello Stato non ostile, aveva detto Berlusconi nel corso del comitato di presidenza di FI a quanto raccontano alcuni presenti. L'ex premier avrebbe poi anche fatto accenno al fatto che il patto potrebbe anche rendere meno impervia la strada per il recupero della sua agibilità. Un ragionamento però che l'ex premier avrebbe subito stoppato.



Premio. La nostra «posizione» è che ognuno, sia la sinistra che il centrodestra «scelga a chi dare il premio di governabilità in caso di vittoria», se alla lista o alla coalizione afferma Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa soffermandosi sul premio di maggioranza nell'ambito dell'Italicum. «Il premio non alla coalizione ma alla lista va benissimo per la sinistra di Renzi, so che ci sarebbe già un accordo con Sel per far entrare i propri candidati nella lista», ha aggiunto Berlusconi.



Un eroe e un martire. «Io credo che una cosa vada fatta da noi: non si può andare avanti con la critica per via delle agenzie, tv e giornali», ha poi sottolineato il leader di Forza Italia. «Se mi consente, nel mio partito, chi mi vuole bene mi considera un eroe, un martire, e agli eroi non possono essere fatte basse critiche di potere», ha proseguito soffermandosi sulle critiche arrivate in queste ore dai dissidenti ma senza citare esplicitamente Raffaele Fitto.



Alfano. «Quando c'è di mezzo la libertà del Paese allora credo sia un dovere per ciascuno buttarsi i tradimenti alle spalle e pensare positivamente alla libertà del Paese e dei cittadini». Così Berlusconi ha poi risposto a Vespa, che gli chiedeva se «perdonerà» Angelino Alfano per un centrodestra di nuovo unito.



Siparietto alla fine tra Berlusconi eVespa: l'ex Cavaliere dice al conduttore di vedere in platea facce stanche: «Forse dobbiamo chiudere e tu devi fare un riposino prima della trasmissione come facciamo noi vecchietti». Vespa allora ne approfitta e risponde: «Presidente devo intervistare Alfano lei quale domanda mi suggerisce», l'ex premier sorride e replica: «Angelino perchè lo hai fatto?...».



Le elezioni. Il vero sconfitto è il Pd che ha perso 600 mila voti. Lo ha detto a quanto raccontano Berlusconi nel corso del comitato di presidenza di Forza Italia. L'ex premier ha poi messo in chiaro di non essere rimasto sorpreso dai dati delle elezioni in Emilia, mentre in Calabria Forza Italia ha tenuto perché insieme ai voti di FI vanno sommati quelli della lista Casa delle Libertà.



Quirinale. «Ho la profonda convinzione che sarei il migliore presidente della Repubblica, ma non se ne parla nemmeno, ma penso ad uno come me», ha detto ancora Berlusconi. «Io - ha proseguito l'ex premier tracciando il profilo del nuovo capo dello Stato - non mi ricordo di aver detto che il presidente della Repubblica deve venire dai moderati, mi sembra logico che se deve essere il garante di tutti non debba avere un passato qualificato da una parte soltanto... Un Berlusconi per esempio», ha scherzato l'ex capo del governo.