Sla, dopo le docce gelate il governo taglia 100 milioni ai malati

Sla, dopo le docce gelate il governo taglia 100 milioni ai malati
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Venerdì 24 Ottobre 2014, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 15:57

Il taglio di cento milioni previsto dalla legge di Stabilità al Fondo per le non autosufficienze divide il Governo e scatena la protesta delle associazioni, in primis quella dei malati di Sla. Dopo aver smosso l'Italia con la campagna delle secchiate di acqua gelata per promuovere la ricerca, con il premier Matteo Renzi in prima fila nel rovesciarsi il secchio in testa, i malati si trovano invece ora a fare i conti con nuovi tagli all'assistenza.

Al ministero dell'Economia, che difende la linea sostenendo che 250 milioni previsti per il 2015 sono «pochi ma stabili», le associazioni rispondono «sono comunque 100 in meno dello scorso anno».

Dal dicastero della Salute il ministro Beatrice Lorenzin promette il suo «massimo impegno per reintegrare risorse già previste».

«Siamo felici dell'impegno e seguiremo con attenzione gli sviluppi e le decisioni del Governo», commenta Massimo Mauro, presidente dell'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla) che ha denunciato il taglio.

La legge di stabilità 2015, «prevede un rifinanziamento del fondo» che, seppure inferiore rispetto allo scorso anno, diventerà strutturale e non più, come accadeva fino a ora, deciso «anno per anno, rendendo impossibile agli operatori qualsiasi pianificazione», commenta il sottosegretario Enrico Zanetti. In precedenza, ammontava a 300 milioni per il 2008, 400 per il 2009 e altrettanti per il 2010, solo 100 milioni per il 2011. Era stato azzerato per il 2012, quindi rifinanziato con 275 milioni per il 2013 e 350 per il 2014.

«È vero che il fondo diventa strutturale ma anche il taglio lo diventa, si tratta di quasi un terzo in meno rispetto allo scorso anno, una cifra irricevibile. Dobbiamo trovare soluzione assieme», commenta Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap (Fish), di cui fanno parte 24 associazioni nazionali che hanno già promesso una mobilitazione.

Chiedono, non solo più risorse, ma «anche controllo su come vengono utilizzate». Il fondo, infatti, spiega Falabella, arriva alle regioni che deliberano su come spendere «ma non sappiamo quanti vanno alle persone e quanti si disperdono in microprogetti». Quel che è certo è che «alcune aggiungono altre risorse, come l'Emilia Romagna e la Toscana. Altre stanno tentando di investire, come la Sardegna o la Puglia. Altre ancora sono sprovviste di strumenti integrativi e il risultato è una doppia discriminazione».

«Le bugie hanno le gambe corte. Gli annunci del Renzi-show resteranno tali», commenta il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Sono previsti perfino tagli al fondo per la Sla. Una vergogna incredibile: in estate le docce gelate per sostenere chi soffre di questa gravissima malattia e in autunno Renzi beffa loro e tutti coloro che non sono autosufficienti togliendo soldi».

«L'incredibile decisione del governo, grave e perfino incredibile, di tagliare di 100 milioni il fondo per i malati non autosufficienti, decisivo per consentire l'assistenza domiciliare a molte persone, incluse le migliaia di malati di sclerosi laterale amiotrofica. Ci batteremo apertamente, in Parlamento (con emendamenti) e nel Paese (con una mobilitazione civile e politica), contro una decisione che sa di beffa», aggiunge Raffaele Fitto, europarlamentare di Forza Italia, sul suo blog.

«I tagli al Fondo per la non autosufficienza sono l'aspetto più meschino di questa legge di stabilità. Renzi prima partecipa all'ice bucket challenge e poi taglia 50 milioni alle politiche sociali e 100 ai fondi per le persone non autosufficienti», dice il segretario del Prc Paolo Ferrero.