«Siate felici. È un ordine». Parla Yorgos Lanthimos, autore del film rivelazione The Lobster

«Siate felici. È un ordine». Parla Yorgos Lanthimos, autore del film rivelazione The Lobster
di LONDRA
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 10:01
di Gloria Satta

LONDRA - In un futuro prossimo (o in un presente ”parallelo”?) i single vengono arrestati e rinchiusi in un hotel-lager dove hanno l’obbligo di trovare un compagno o una compagna entro 45 giorni. Se non ci riusciranno, verranno trasformati in un animale a loro scelta e abbandonati nel bosco. Colin Farrell, ingrassato di 10 chili e seguito dal cagnolino che un tempo era suo fratello, sceglie di diventare un’aragosta e, prima di reincarnarsi, fugge nel bosco dove si nascondono i ribelli guidati da Léa Seydoux. E s’innamora di Rachel Weisz, bellissima non vedente, per la quale arriva a compiere un gesto estremo... Questa la trama di The Lobster, il film volutamente ”complicato”, allegorico e ricco di umorismo nero con cui il regista greco Yorgos Lanthimos, 42 anni, talento ultra-eccentrico del cinema europeo, ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes. Girato in Irlanda e interpretato anche da John C. Reilly, giovedi prossimo The Lobster uscirà nelle sale italiane con Good Films.



REGOLE

È corretto considerarlo una metafora dei tempi moderni, dell’invadenza dei poteri forti, della progressiva sparizione dei sentimenti? «Quando ho avuto l’idea, non pensavo a nulla di tutto questo», risponde a Londra Lanthimos, che nel 2009 vinse a Cannes il premio del Certain Ragard con l’opera seconda Dogtooth. «Il film è nato dalle mie riflessioni sulla vita, l’amore, la possibilità di essere felici, i rapporti tra le persone. Ora il pubblico è autorizzato ad attribuirgli tutti i significati che vuole. Alla base della storia c’è la mia insofferenza per la società che, dominata da regole ossessive, diventa sempre più conservatrice».



FUTURO

C’è dunque un messaggio? «No, i miei film pongono domande alle quali ciascuno può rispondere come crede, secondo le sue opinioni e le sue convinzioni, non mi sento un maestro». Da quattro anni Lanthimos si è stabilito a Londra e confessa di non riuscire a immaginare il futuro della sua Grecia. «Credo che non lo immaginino nemmeno i nostri governanti, spero solo che le cose vadano meglio». Forse è anche per questo, aggiunge, che preferisce girare film ambientati in un mondo immaginario, bizzarro, totalmente sganciato dalla realtà.



Ed proprio l’originalità di The Lobster ad aver affascinato gli attori. «Il mio ruolo non somigliava a nulla che avessi già fatto», racconta Colin Farrell, 39 anni, tornato magrissimo e atletico, i piedi sul tavolo, tanti tatuaggi e l’espressione compiaciuta. «Non mi è mai capitato di andare sul set con meno informazioni sul passato, le motivazioni e i sentimenti di un mio personaggio. Durante le riprese abbiamo abitato nell’hotel che ospitava le riprese: era come vivere in una bolla separata dal mondo e l’isolamento ci ha aiutati ad entrare nello spirito del film». Sorride: «È stata un’esperienza...compatta, molto intensa che mi ha lasciato un ricordo fantastico. Senza contare che nella mia Irlanda mi sentivo in paradiso». Unico problema: «Avevo l’obbligo di non dimagrire e per questo non facevo passeggiate né attività fisica ma rimanevo rinchiuso in albergo a ingozzarmi di hamburger». Il suo personaggio vuole reincarnarsi in un’aragosta, ma lui che animale sceglierebbe? «Un falco, per volare alto e vedere tutto».



Invece l’attrice premio Oscar Rachel Weisz, 45 anni, racconta che all’inizio era rimasta «spaventata» dal suo ruolo. «Non sapevo proprio come interpretarlo, la sceneggiatura non conteneva indicazioni e non abbiamo fatto prove. Poi mi sono affidata al regista che considero una delle voci più originali del cinema contemporaneo». Bellissima, raffinata e comunicativa, la ”signora Bond” (è sposata con Daniel Craig) ha un bel ricordo anche di Youth-La giovinezza, la sua ultima interpretazione. «Di Sorrentino ho adorato l’originalità, la sicurezza e l’umorismo. È con i registi anticonvenzionali come lui e Lanthimos che amo lavorare».