Scioperi selvaggi, le prove d’intesa del governo si infrangono sullo scoglio del rinnovo dei contratti

Scioperi selvaggi, le prove d’intesa del governo si infrangono sullo scoglio del rinnovo dei contratti
di Luca Cifoni
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Martedì 7 Luglio 2015, 21:59 - Ultimo aggiornamento: 23:53
Che fine ha fatto l’intenzione del governo di arginare gli scioperi selvaggi o comunque ricorrenti nei trasporti pubblici? Se lo chiedono forse i cittadini romani che rischiano di incappare nello sciopero bianco, forma di protesta ancora più sottile e strisciante.



Mesi fa l’esecutivo aveva fatto trasparire l’intenzione di adottare nuove regole per conciliare al meglio il diritto costituzionale allo sciopero con le esigenze degli utenti, nei periodi normali dell’anno ma anche in quelli un po’ speciali come sarà nella Capitale il Giubileo straordinario.

Questa esigenza era stata da tempo evidenziata anche da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi. E più recentemente si è espresso in modo chiaro il ministro dei Trasporti Graziano Delrio (nella foto). Tra le ipotesi prese in esame, il referendum preventivo tra i lavoratori prima dell’agitazione (difficile da realizzare) e un vincolo percentuale per l’autorizzazione a scioperare: sarebbero valide solo le proteste indette da organizzazioni che complessivamente contano tra i propri iscritti almeno il 50,1% dei lavoratori dell’azienda di trasporti. Il compito di verificare le iscrizioni e dunque la rappresentatività delle sigle sindacali è già stato affidato all’Inps a seguito di un accordo tra le parti sociali.



Fino ad oggi però il progetto di revisione delle regole, anche se non è stato accantonato, non ha fatto particolari passi avanti.



In questa fase delicata, già contrassegnata da tensioni come quella che accompagna la riforma della scuola, il governo preferirebbe non procedere d’imperio e dunque cerca l’intesa con i sindacati stessi. I quali sarebbero anche disposti a sedersi al tavolo, ma pongono preventivamente il tema del rinnovo del contratto, scaduto ormai da anni per gli autoferrotranvieri. E l’ostacolo per il momento si è rivelato insormontabile.
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